“Un metro o poco più” e tanto altro: a Tarquinia gli educatori della cooperativa Serena spiegano l’attività ai tempi del coronavirus

Il rischio di contagio, l’isolamento, il distanziamento sociale, l’impossibilità di assembramenti: in una manciata di settimane, addirittura di giorni, il diffondersi del coronavirus ha rivoluzionato la vita di miliardi di persone, comprese le attività educative e sociali di tante comunità, a partire da quelle scolastiche passando per quelle aggregative e di sostegno.

Ramo in cui operano tante realtà associative o cooperative che, di fronte all’emergenza, hanno dovuto trasformare e riconfigurare i propri strumenti di intervento per venire incontro alle esigenze di questa improvvisa, nuova condizione di vita e mantenere il contatto con le persone, i ragazzi in particolare.

Ad impegnarsi in quest’ambito, a Tarquinia, è tra le altre la cooperativa Serena, i cui educatori anche in fase di lockdown hanno continuato a sostenere, anche in modo alternativo, i ragazzi speciali e le loro famiglie. Un impegno che continuerà nel tempo, mediante una serie di appuntamenti e attività che si susseguono ormai dal primo aprile e che vanno oltre “Un metro o poco più”, video che quel giorno la cooperativa ha lanciato su Facebook di fatto inaugurando questa nuova fase del proprio operato.

In questi venti giorni gli educatori si sono, quotidianamente, messi in gioco proponendo attività da sperimentare sulle solide basi di un background dalle fondamenta radicate in più di trent’anni di esperienza: il tutto non solo lavorando dietro le quinte, ma rimanendo comunque in prima linea al fianco dei loro ragazzi: “partendo dalla scoperta – spiegano – delle cose che può contenere “un metro o poco più”, ora più che mai c’è la certezza che quello spazio può essere riempito con ciò che più si desidera e ci appartiene”.

Il 2 aprile, in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, hanno dipinto il mondo di blu creando una catena virtuale che ha fatto abbracciare tutti coloro che di solito faticano a condividere una realtà percepita come distante, quella dell’autismo appunto, mentre con il sopraggiungere della Pasqua sono stati mandati degli auguri speciali attraverso un differente canale comunicativo, quello visivo, ovvero, attraverso la LIS.

In queste settimane sono nate, poi, delle collaborazioni che hanno dato vita ad una rubrica già consolidata, “In cucina con Donatella”, durante la quale Donatella Viscanti, amata chef del ristorante Ambaradam di Tarquinia, suggerisce semplici ma gustose ricette “speciali” ai bambini e alle loro mamme. Un’altra iniziativa è work in progress e coinvolgerà il mondo dell’agricoltura: Serena è stata adottata da Nonno Orto, azienda sul territorio che lavora nel settore “ricerca sementiero” per coltivare prodotti tipici del territorio tarquiniese e che vuole trasferire i propri insegnamenti e lavori a tutti i nuovi “nipotini” speciali che stanno crescendo, accompagnati anche dalla presenza costante di chi, come gli educatori, sta seminando in loro passione, costanza, perseveranza e resilienza.

“In fin dei conti – commentano dalla cooperativa – quello che ci insegna Madre Natura è poco distante da ciò che avviene tra i banchi di scuola”. A tal proposito saranno recapitati ai ragazzi dei semi da piantare autonomamente seguendo le indicazioni di Giovanna Barcaroli e Alessandro Schiappa, che saranno le guide che accompagneranno ognuno dei bambini dalla semina al raccolto, con tanto di sorpresa finale. Infine ieri, in occasione dell’Earth Day, per celebrare il bene più prezioso, la Terra, è stato creato un evento a tema per cogliere la magia ed il valore della natura.

“Questo ricco scenario è soltanto il preambolo di un percorso che durerà nel tempo e toccherà realtà più o meno vicine – raccontano con entusiasmo dalla cooperativa – ma comunque alla portata di tutti coloro che vorranno seguirlo. Non sarà mai perso di vista il mondo che ci circonda arricchendolo con i colori che ognuno di noi vorrà utilizzare, rendendo variopinta una realtà spesso vista fugacemente e quasi mai osservata nel profondo”. E per seguire il tutto, anche solo per curiosare, si può restare in contatto con la cooperativa tramite Facebook e Instagram.