#VolemoseBene: “Gentillesse Ô Gentillesse”

di Gérôme Bourdezeau

Essere benevoli è naturale!!! E non si tratta di vivere in un Mondo ovattato disneyano…

La gentilezza è una Via condivisibile senza freni, semplicemente perché genera calore umano, sorrisi che sbocciano, dimostrando che chi la paragona alla più evidente delle debolezze perde opportunità di essere felice con costanza. La benevolenza genera gentilezza e scioglie alchemicamente lo stress del quotidiano che non sempre abbiamo scelto di subire, in un confortevole e rassicurante tepore. Cominciamo semplicemente dallo sgretolare l’attitudine errata che essere gentili significhi essere fessi ed ebeti… è più facile essere onesti, benevoli e rispettosi che impegnarsi ad essere acri, crudeli e impietosi.

Mark Twain scriveva che “La vera gentilezza è il linguaggio che un sordo può sentire, e che un cieco può vedere…”. Questa rubrica libera, concordata con Stefano, parte dalle sensazioni preoccupate del dilagare di un egoismo che ha incamiciato l’autentica e graziosa premura di cui tutta l’Umanità è capace. I mezzi di comunicazione social e altre trasmissioni cacofonicamente divisive stanno facilitando la possibilità di sperimentare l’opportunità di esprimersi senza riflettere, con stupida perfidia.

La gentilezza è inclusiva, rassicurante, armoniosa, e riesce con l’abbraccio a testimoniare anche agli sconosciuti, di fronte al dilagare dell’indifferenza,  che siamo tutte e tutti parte della stessa grande Famiglia Umana. Perché la gentilezza non necessità di essere colti, richiede solo che l’Empatia si sostituisca agli impulsi primari, gli stessi impulsi che spingono qualche governante carente di intelligenza emotiva ad agire ad esempio contro sorelle e fratelli kurdi con inaccettabili conseguenze civili. #volemoseBene