#10YearChallenge Tarquinia edition: ecco cosa è cambiato in città in un decennio

#10YearChallage: lextra.news accetta la sfida e la riporta in ambito tarquiniese. Per chi non sapesse di cosa si tratta, parliamo dell’ultima novità virale sui social, che invita gli utenti a postare a confronto una foto attuale con una di dieci anni fa.

Ebbene, invitiamo i cittadini a giocare pensando alla Tarquinia che era allora e che è oggi. Noi cominciamo lanciando due confronti, che vedete nelle foto a corredo del pezzo: le foto 2009-2019 de lextra.news – come potevamo esimerci – e di Porto Clementino, come erano allora e come sono ora. E proviamo a parole a raccontare qualcuno dei cambiamenti avvenuti in un decennio.

Voi lettori, se vorrete, tramite i commenti qua sotto o quelli su Facebook, potrete segnalarcene altri, mandarci foto a confronto ecc. Saremo lieti di ospitarli, o qua o sulle nostre pagine social.

Intanto, iniziamo con un dato curioso: del 2009 ad oggi Tarquinia non è cresciuta poi troppo in termini numerici, con la popolazione rimasta ad aggirarsi attorno ad un numero di circa 16.500 abitanti.

Come le foto indicano chiaramente, allora lextra.news era ancora L’extra, nella sua precedente versione cartacea, e Porto Clementino non era ancora nelle condizioni critiche in cui versa ora, così come tutta la spiaggia delle Saline, il cui molo d’accesso era ben solido (senza la necessità del ponticello giunto lo scorso anno).

In comune sedeva da un paio d’anni Mauro Mazzola, la cui giunta era composta dal vicesindaco Nanni Serafini e gli assessori Ranucci, Celli, Leoni, Centini, Capitani e Roberto Rosati. In consiglio, fra gli altri, c’era anche Sergio Benedetti, una delle personalità che Tarquinia ha tristemente salutato in questi anni: oltre a lui ricordiamo, senza pretesa di completezza, Luigi Daga e Gianfranco Guiducci.

Oggi la fascia tricolore la indossa un commissario straordinario, Giuseppe Ranieri, in attesa del voto di primavera e coadiuvato da due subcommissarie. All’Università Agraria, il presidente è Sergio Borzacchi: entrando in quell’ufficio nel 2009 avremmo, invece, trovato ancora Alessandro Antonelli.

Parliamo di estetica e paesaggio: il più impattante cambio estetico è quello avuto sul panorama cittadino dalla realizzazione dell’autostrada, casello incluso, ben visibili ora volgendo lo sguardo dalla città verso il Lido, con tutti i cambiamenti in termini di svincoli e viabilità che – tra mille polemiche e problemi ancora irrisolti – l’opera ha comportato.

Il decennio ha portato a Tarquinia due strutture attesissime: la piscina comunale e il teatro, che si inaugurerà tra qualche giorno. Da ricordare, tra i cambiamenti, la nuova sede della biblioteca comunale a Palazzo Bruschi e la pista ciclabile sul lungomare. All’azione ricca di passione del Comitato San Martino, poi, va il merito della riapertura della Chiesa omonima.

I risultati degli scavi ai tumuli lungo quella che è stata ribattezzata “La via dei Principi” hanno aperto nuovi scenari sull’archeologia etrusca: importanti, in particolare, quelli ottenuti dal professor Alessandro Mandolesi e l’Università di Torino al Tumulo della Regina. Mentre chi, dieci anni fa, avesse visitato il Museo, non avrebbe trovato la statua del Dio Mitra, recuperata dai Carabinieri ed ora ospitata a Palazzo Vitelleschi.

E se, come abbiamo visto, alcune cose sono cambiate, altre non cambiano mai. Per cui, affacciandosi dai principali belvedere cittadini, gli scenari restano immutati da ben oltre un decennio, nel bene e nel male. Così, strutture abbandonate (o quasi) come la ex Polveriera, la Cartiera e il Consorzio Agrario restano punti di riferimento in un tempo che scorre.