A Tarquinia torna il cinema? In scadenza l’avviso pubblico per la concessione della struttura

(s.t.) Tarquinia avrà di nuovo il proprio cinema? La porta sbarrata dell’Etrusco in via della Caserma è simbolo di nostalgia e tristezza per tanti appassionati del grande schermo e in generale per i molti che amavano vivere il proprio tempo libero concedendosi uno spettacolo sulle poltrone del multisala tarquiniese.

Ma dopo oltre tre anni di silenzio, quando l’illuminata gestione D&G rappresentata da Gérome Bourdezeau – che aveva salvato la struttura dalla chiusura rendendola un riferimento nel territorio – si è arresa alle enormi difficoltà legate al Covid-19, ora l’attesa potrebbe essere terminata.

Cosa dice l’avviso pubblico?

Il Comune di Tarquinia, dopo aver acquisito la struttura del Cinema Etrusco, ha infatti pubblicato l’avviso pubblico riguardante la procedura negoziata per l’affidamento quinquennale della concessione dei servizi di proiezioni cinematografiche e servizi complementari da svolgerci.

L’obiettivo, come spiega il Comune nell’avviso di gara, è quello di “garantire una programmazione cinematografica, culturale e di spettacolo dal vivo di qualità che possa favorire la crescita culturale e sociale cittadini e che sia di completamento alla generale offerta di cultura e di intrattenimento presente in città”. Compito del futuro concessionario sarà dunque “promuovere la diffusione della cultura cinematografica ed incentivarne la fruizione pubblica attraverso una programmazione che rappresenti un giusto equilibrio fra cultura, attenzione ai temi sociali e intrattenimento, adatta a soddisfare le esigenze di un pubblico eterogeneo e rispettoso dei principi di universalità, non discriminazione ed inclusività sociale”, gestendo autonomamente, in regime di rischio di impresa, l’attività di proiezione cinematografica su un numero minimo di tre giornate a settimana.

L’Amministrazione Comunale potrà utilizzare il Cinema Etrusco per iniziative programmate per tempo per un massimo di 60 giornate utilizzabili dal Comune: in tali occasioni, il concessionario dovrà dare disponibilità degli spazi e dei locali, mettendo a disposizione il proprio personale per l’apertura e la sorveglianza degli spazi e sostenendo le spese relative a riscaldamento, pulizie ed illuminazione.

Il canone concessorio minimo stabilito dall’avviso è di 500 euro mensili, aumentabile sulla base dell’eventuale rialzo offerto in sede di gara: il termine ultimo per presentare le domande di partecipazione è il 9 novembre.

Speranze e preoccupazioni: in quale contesto si inserisce l’avviso

Si aspetta, quindi, di capire se e quante realtà manifesteranno l’interesse nella gestione. Gli ostacoli sono evidenti: pur nella non eccessiva richiesta di canone da parte del Comune, restano le spese per il noleggio dell’attrezzatura – come spiegato dal capitolato, infatti, mancano i proiettori di nuova generazione necessari alla struttura – e l’incognita pesante dell’ammontare dei costi relativi all’energia elettrica, in un contesto storico economico delicato in tal senso.

Una attesa da vivere con sullo sfondo uno scenario complicato per quanto concerne l’intero comparto cinematografico italiano – forse anche internazionale –, soprattutto nelle piccole realtà cittadine: il Covid ha, infatti, accelerato il processo già in corso di diffusione precoce di pellicole e spettacoli sulle piattaforme digitali, mutando in maniera sostanziale le abitudini di una grande fascia di spettatori e rendendo ancora più difficile l’attività dei gestori.

Considerazioni che preoccupano ma non fanno spegnere la speranza, per la città, di tornare ad avere anche in inverno un riferimento cinematografico, dopo che la scorsa estate il Lido è tornato ad avere l’arena per gli spettacoli attesa per anni.