#Agraria2017: e se ne restasse soltanto uno?

“Ne resterà soltanto uno”: recita la frase più celebre del film Highlander – L’uomo immortale. E stamani, a tre ore dal termine ultimo per la consegna delle liste dei candidati per le elezioni all’Università Agraria di Tarquinia, viene il dubbio che la frase possa essere valida anche per questa circostanza.

La giornata di ieri, infatti, convulsa e confusa né più ne meno come le ultime tre o quattro, non sembra aver portato ad una soluzione che possa formulare un’alternativa all’attualmente unico candidato ufficializzato, Sergio Borzacchi, sostenuto dal fronte di centrodestra che ha vinto a giugno le elezioni amministrative.

La mancanza di un accordo su larghe intese, infatti, ha fatto tramontare, dopo la candidatura di Alessandro Dinelli, anche quella di Francesco Sposetti, lasciando il PD a ventiquattro ore dal termine ultimo senza candidato, ma anche con la difficoltà di mettere in piedi una lista che, all’occorrenza, potrebbe esser guidata – come è prassi in situazione di stallo – dal segretario locale, Armando Palmini. Se confermate le indiscrezioni di stampa di queste ore – ma la certezza la si avrà solo alle 12 – anche Renato Bacciardi e Gianni Moscherini passerebbero il turno (elettorale), e la paradossale situazione che si genererebbe sarebbe quella di un’elezione con un solo candidato presidente. Salvo uscite di outsider dell’ultim’ora – i commentatori de lextra in tal senso spingono il nome di Gambetti – rese complicate dalla necessità di reperire le firme per sottoscrivere le liste.

Uno scenario inedito, che appare di semplice lettura solo in apparenza: perché a quel punto il nodo del contendere si sposterebbe su un altro fronte, più interno, con protagoniste le sole forze dell’attuale maggioranza in Comune pronto a misurarsi per stabilire i reciproci rapporti di forza. Già ieri, pare, qualche tensione avrebbe animato la giornata in Comune, ma anche su questi aspetti si capirà di più alle 12 a Palazzo Vipereschi.