Barriere architettoniche all’Università Agraria: via al progetto per ridurle

Riceviamo e pubblichiamo

“Affidato l’incarico per la progettazione dell’ascensore e di quanto altro ritenuto opportuno al fine di abbattere le barriere architettoniche di Palazzo Vipereschi, sede dell’Università Agraria di Tarquinia – a dare la notizia l’Assessore ai Servizi Sociali dell’Ente Attilio Maria Boni. – Fondamentale porre in essere un progetto serio e compatibile con i vincoli anche di natura architettonica presenti su di un palazzo di grande pregio.
Un primo stanziamento sulla progettazione che richiama all’opportunità di dover fare tutto con le nostre forze. Un investimento importante e doveroso. Nonostante ripetuti appelli e solleciti siamo stati abbandonati peraltro senza risposte. In particolare siamo amareggiati per l’atteggiamento della Regione Lazio che ha snobbato ogni nostra istanza negando finanche una risposta di esito negativo, un comportamento davvero poco istituzionale.
All’esito del progetto apposteremo le necessarie risorse da quantificare in funzione del bisogno effettivo. Già dal prossimo Bilancio comincerà l’opera di accantonamento delle somme. Un’opera strategica e obbligata.
Per la conformazione del Palazzo l’ascensore è peraltro l’unica vera soluzione. Come nostra consuetudine abbiamo scelto giovani professionalità emergenti, dando segnali concreti verso le nuove generazioni oltre i proclami sterili di tanti.
Garantire l’accesso ai pubblici uffici a tutti è una questione di civiltà giuridica, attiene al  rispetto di ogni singolo cittadino ed ai diritti di ciascuno. Per questo ci aspettavamo sostegno economico anche da altri Enti economicamente più forti. Davanti a tanti sprechi o peggio a vitalizi vari concessi anche a chi non ne ha diritto, meritavamo la giusta attenzione o più semplicemente una risposta.
L’Università Agraria non si arrenderà e provvederà con la solita attenta amministrazione delle risorse. Sbagliato cancellare dalla cartina geografica determinati Enti o ignorare simili problemi solo perché chi amministra ha un colore politico diverso. Un danno per i cittadini trattati con due pesi e due misure”.