Caprarola conferisce la cittadinanza onoraria a Ida Brunetti

Riceviamo dal Comune di Caprarola e pubblichiamo

Il Comune di Caprarola conferisce la cittadinanza onoraria a Ida Brunetti, in una cerimonia in programma nel consiglio comunale di venerdì 3 giugno 2022 alle ore 11.30. I coniugi Roberto Brunetti e Maria Mascagna, genitori di Ida e Silvana allora adolescenti, salvarono la vita ai membri della famiglia ebrea dei Veneziano e ad alcuni loro parenti e amici, in tutto ventiquattro persone, tra il novembre 1943 e il giugno 1944. La signora Brunetti, nata a Caprarola il 6 settembre 1930, oggi vive a Torino.

Dopo l’occupazione tedesca dell’Italia, i Veneziano fuggirono da Roma e trovarono rifugio a Caprarola. La loro salvezza fu il risultato di un incontro casuale con Ida Brunetti, che allora aveva tredici anni. Gino Veneziano con la moglie incinta Cesira Sonnino, i genitori Aron e Anita e il figlio Romolo di due anni, si trovavano per caso in mezzo al borgo, quando Ida passò di lì. Si incontrarono a Piazza della Posta (oggi Piazza Pietro Cuzzoli), dove la famiglia Veneziano scese dal “postale”, il pullman che li aveva condotti dalla capitale nel viterbese.

Ida, notando la stanchezza della signora Cesira, che teneva in braccio il piccolo Romolo e portava in grembo il suo secondogenito, si offrì di aiutarla invitandola a riposare per un po’ a casa sua. I Veneziano accettarono l’invito e mentre erano lì raccontarono ai genitori di Ida la loro fuga. Viste le circostanze, i Brunetti li informarono di un appartamento libero nel palazzo dove vivevano, che sarebbe stato un nascondiglio perfetto. L’intera famiglia Veneziano vi si trasferì e rimase lì da quel novembre 1943 fino alla liberazione della zona avvenuta a giugno 1944. Furono successivamente raggiunti da altri nuclei familiari imparentati o in amicizia con i Veneziano e tutti trovarono abitazione nei pressi di Piazza Vittorio Emanuele.

La famiglia Brunetti, in questo periodo di circa sette mesi, aiutò e protesse i Veneziano, condividendo il cibo e offrendo loro lavoro. Anche le autorità religiose e sanitarie locali, venute a conoscenza dell’identità degli ospiti, li assistettero. In un’intervista del 2013, Ida Brunetti e Romolo Veneziano (il bambino che Ida prese in braccio in quel giorno di autunno in tempo di guerra) raccontano che tutto il paese sapeva che erano ebrei e che nessuno parlò mai né denunciò la situazione ai nazifascisti. Anzi, tutti i caprolatti si prestarono per aiutare la famiglia Veneziano e i loro parenti e amici con ogni mezzo. La copertura fu tale che nel dicembre 1943 la signora Cesira diede alla luce nell’ospedale locale, in completo incognito, il secondo figlio, Mario, che venne registrato in Comune soltanto dopo la liberazione di Caprarola. Anche il terzo figlio, Lello, nacque a Caprarola ma a maggio 1945, quindi senza più necessità di sotterfugi.

I Veneziano tornarono a Roma dopo la fine della guerra e negli anni seguenti i Brunetti mantennero rapporti di amicizia con loro. Il giovane Romolo fu invitato a trascorrere le vacanze estive a Caprarola dai Brunetti, che lo consideravano ormai un membro della famiglia. All’età di vent’anni circa, la signora Ida si trasferì a Torino raggiungendo la sorella Silvana. Oggi ha quasi 92 anni e vive tuttora nel capoluogo piemontese, dove nel 1958 si sposò con Angelo Fioravante, con cui ha avuto un figlio, Roberto. Il 27 gennaio 2005 lo Yad Vashem, l’ente nazionale per la memoria della Shoah di Gerusalemme, ha riconosciuto Roberto e Maria Brunetti come Giusti tra le Nazioni e l’attestato di benemerenza è stato consegnato a Ida e Silvana il 28 marzo dello stesso anno.