Ciao Spartaco, “So nato cornetano e morirò tarquiniese”

Ricordateme così

La vita nostra è tale e quale a un fiore
Se sa come se nasce e non se sa come se more.

Vedete, er caso mio è palese
So nato cornetano e morirò tarquiniese.

Spartaco Compagnucci

Eh sì, era nato nel 1921, Spartaco Compagnucci, in quella Città che ancora si chiamava Corneto-Tarquinia e di cui sarà innamorato per tutti i suoi 91 anni. Sino all’ultimo giorno, ed oltre: perché l’amore per Tarquinia resta, intatto e infinito, nelle tante parole, poesie, emozioni e memorie che quell’uomo – burbero solo nell’aspetto – ha voluto dedicarle.

“È stato un nonno, ora anche un bisnonno speciale – raccontano, fieri, i nipoti – un nonno un po’ per tutti, a Tarquinia: e siamo felici, orgogliosi di portare il suo cognome, di essere riconosciuti come i nipoti di Spartaco! Una persona speciale già dal nome, che pareva calzargli a pennello, con quei baffoni, quelle sopracciglia, quel cappello e quell’aspetto che sembrava immortale, sempre identico”.

È un’emozione strana quella che si prova a raccontare i ricordi di un uomo che tanto ha voluto scrivere, raccontare, ricordare: quello che si è spento ieri è davvero un pezzo della storia di Tarquinia, di un modo di vivere che non c’è più. “Storie, tradizioni, aneddoti: tanto sapeva di Tarquinia, tanto ha voluto riportare”, raccontano i nipoti. Dalla vita da buttero – e la tipica mazzarella lo accompagnerà anche nel suo ultimo viaggio –  all’amore per i cavalli, dalla passione per la campagna trasmessa anche ai figli ed ai nipoti sino alla voglia, al desiderio, di mettere in versi emozioni, ricordi e sensazioni. “Ha scritto poesie su tutto – il ricordo sorridente dei nipoti – per rivivere, per ringraziare, per amare la sua Città”.

Il suo funerale l’avrebbe voluto come una festa: lunedì, alle 10 e 30, a Santa Lucia, Tarquinia renderà omaggio a Spartaco. E, quindi, a se stessa.

Per Tarquinia

Sei conosciuta per l’antichita’
In superficie e nel sottofondo
Questo nessuno lo potrà nega’
Della bellezza tua ne parla el mondo.

De la Maremma sei la parigina
Il turismo ne dà dimostrazione
Anche chi viene in ferie qui in marina
Di rivederti ha tanta passione.

Ovunque vado io ti porto in gloria
Con l’oratoria e con la poesia
Parlando del presente e della storia
Non si offendesse mai Tarquinia mia.

Giorni di te se n’è parlato spesso
Come la stampa e la televisione
Da qualche parte ce sarà el processo
Questo non cambia la tua valutazione.

Sempre a te io do il mio vanto
Da tutti quanti sei sempre stimata
Il Tarquiniese ne sarà contento
Della sua cittadina tanto amata.

Spartaco Compagnucci