Coronavirus in Francia e a Parigi, la situazione: ecco come ci si prepara alla riattivazione dei trasporti

In Francia, l’ultima valutazione fornita dalle autorità sanitarie sulla pandemia di COVID-19 conta 120.804 casi identificati e 22.245 decessi in totale (13.852 negli ospedali e 8.393 in centri sociali e medico-sociali, comprese le case di cura). Ieri, venerdì 24 aprile, ci sono stati 305 decessi negli ospedali in 24 ore (erano stati 311 nelle 24 ore precedenti) e 84 decessi nei centri medico-sociali tra cui gli Ehpad (rispetto ai 205 del giorno prima), per un un totale di 389 decessi in Francia in 24 ore. Ci sono 4.870 persone in terapia intensiva, dato in calo per il sedicesimo giorno consecutivo.

L’Ile-de-France ha attualmente il maggior numero di persone ricoverate in ospedale (11.758) e il maggior numero di morti (5.452), con 1.947 persone in terapia intensiva.

Stando alle informazioni diffuse da France Info, la SNCF si prepara a far funzionare più della metà dei suoi treni dall’11 maggio, data prevista per l’inizio del deconfinamento in Francia (ieri avevamo parlato dell’attività che sta predisponendo RATP).

Per fare ciò, SNCF prevede di inviare prima a lavorare i tecnici, per la preparazione i treni. La compagnia ferroviaria ha del lavoro da fare poiché solo il 12% dei suoi treni è attualmente in servizio e si prefigge l’obiettivo di mettere a disposizione tra il 50% e il 60%, dando priorità alle tratte quotidiane.

Ma come si sta preparando la SNCF in modo che il deconfinamento avvenga in totale sicurezza? Durante un’audizione al Senato, lo scorso 15 aprile, l’amministratore delegato della SNCF, Jean-Pierre Farandou, ha dichiarato che voleva rendere “obbligatorio l’uso della mascherina” nel trasporto pubblico, sottolineando che le misure di distanziamento sociale sono “molto complicatie da affrontare” sui treni. “La SNCF non può farsi carico della distribuzione delle mascherine all’intera popolazione francese”, ha tuttavia chiarito Jean-Pierre Farandou.

Il CEO di SNCF ha spiegato in particolare, riguardo alla regione dell’Ile-de-France: “se siamo costretti a garantire un metro o un metro e mezzo di distanza tra ogni passeggero, con il 100% dei treni trasporteremmo solo il 20% del numero di passeggeri che trasportiamo di solito. Quindi non funziona”.

Jean-Pierre Farandou ha indicato che sarebbero state prese altre misure per combattere la diffusione del Coronavirus come la pulizia rafforzata dei treni, la segnaletica a terra nelle stazioni per guidare i viaggiatori, le maschere per gli agenti, la disinfezione sistematica delle stazioni di lavoro e la fornitura di gel idroalcolico sui treni e nelle stazioni. Sono allo studio anche dei separatori in plexiglass per proteggere gli agenti, mentre si prevede che la ristorazione di bordo non possa riprendere per un po'”.