I Fiori di Maremma e la STAS presentano un itinerario storico-naturalistico a misura di cavallo

Riceviamo e pubblichiamo

incidente tarquinia cavalliÈ uscito su Cavallo Magazine di ottobre, rivista per gli amanti dell’equitazione, un articolo che propone un itinerario turistico di due giorni, da farsi a cavallo nel territorio di Tarquinia, argutamente intitolato, “La città dei Cavalli alati”. Sotto la guida dei Fiori di Maremma, associazione di amazzoni originarie di Tolfa, Civitavecchia e Tarquinia, si parte per un viaggio a tappe, con soste presso fontanili e ristori, raggiungendo i siti storici più suggestivi d’età etrusco-romana e non solo: dalla necropoli dei Monterozzi al pianoro della Civita, fino ai resti di ville marittime, fornaci e porti lungo la costa.

L’itinerario è stato studiato da Alessandra Sileoni, presidente della STAS, che ha fornito le schede dei siti, e dall’architetto Fabio Castelli che ha potuto sperimentare il suo progetto per la creazione di un parco archeologico a cavallo tra i territori delle città etrusche di Cerveteri e Tarquinia, seguendo un’antica via di collegamento, la “via Tarquiniese”. Battista Braghetti, dell’Università Agraria di Tarquinia, ha curato con l’associazione di amazzoni gli aspetti logistici.

Riferisce Alessandra Sileoni:”Quando sono stata contattata dai Fiori di Maremma, ho subito pensato a questo progetto, pubblicato sul Bollettino STAS n. XXXIX del 2012, che propone di valorizzare e salvaguardare un ambito territoriale compreso tra i Monti della Tolfa e la valle del Mignone, recentemente al centro di varie polemiche, tramite la creazione di un percorso turistico studiato in ogni minimo particolare e che meriterebbe di essere promosso. L’itinerario da Allumiere parte alla volta di Tarquinia, dove abbiamo studiato un percorso che tocca i maggiori siti storici dislocati tra le colline dell’entroterra e la costa, a contatto con la natura in un territorio variegato. Quello proposto è anche un viaggio tra le eccellenze gastronomiche, fatte di sapori veri, prodotti dalla nostra terra e dai nostri pascoli”.