Fiume Marta: Mazzola scrive alla Polverini

Riceviamo e pubblichiamo

Il Sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola“La tutela del fiume Marta deve essere un impegno collettivo che coinvolga Regione Lazio, Provincia di Viterbo e i Comuni della Tuscia”. Lo ha affermato il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola nel consiglio comunale aperto che si è svolto il 4 marzo e incentrato sul tema dell’inquinamento del principale corso d’acqua dell’alto Lazio.

“Ho scritto questa mattina (5 marzo) al governatore Renata Polverini per chiedere la continuazione del tavolo tecnico istituito poco prima delle elezioni. – ha proseguito il primo cittadino nel suo intervento – Il recupero del fiume Marta dovrà riguardare l’intero corso: dal lago di Bolsena alla foce. Il Comune, d’altro canto, ha avviato nel territorio di Tarquinia un vasto programma di risanamento ambientale, che ha portato a risultati significativi”.

n pochi anni l’Amministrazione, grazie ai finanziamenti regionali, ha risolto il problema pluridecennale dell’impianto di sollevamento in località Vallegata, ha dotato il borgo delle Saline di una rete fognaria collegata al depuratore comunale e ha realizzato importanti interventi nel centro abitato: su tutti la costruzione della rete fognaria in via Angelo Jacopucci e del collettore in località Valverde, dove per decenni è esistita una fogna a cielo aperto. A ciò si aggiungono la manutenzione straordinaria del depuratore comunale, per circa un milione di euro, e la lotta agli scarichi abusivi che ha consentito, tra l’atro, d’individuare e sequestrare un campeggio privo di allacci vicino alla riserva delle Saline.

“All’inizio del 2010 ho presentato alla Regione Lazio un progetto da 8 milioni di euro per la creazione di una rete fognaria che copra l’intera fascia costiera, dalla località di Sant’Agostino a quella di Riva dei Tarquini, e che sia collegata al depuratore comunale, eliminando in questo modo i piccoli e spesso carenti impianti presenti sul litorale. – conclude il sindaco Mazzola – Da allora non ho ricevuto risposta. Occorrono risorse, quindi, senza le quali non è possibile fare nulla se non spendere facili e belle parole, lontane però dalla realtà”.