Il diario del Direttore: le calze dell’Ape Maia per smorzare l’ansia da debutto

di Stefano Tienforti

Stasera inizia l’avventura Memorial anche per noi de L’extra. Scrivere delle sensazioni, per me che ho giocato questo torneo solo una volta cinque o sei anni fa, è strano e difficile: ci proverò domani, dopo la partita. Intanto mi godo l’entusiasmo dell’esordio, considerando che sarò portiere di riserva e non ho l’ansia da prestazione. Mi spiace per Attilio Rosati, che ha promesso di non risparmiare nemmeno a me gli sfottò da torneo: almeno stasera non mi vedrà tra i pali.

La cosa che più mi resta difficile, quando in questi anni ho seguito il torneo, è scegliere per chi tifare, e non perché non ci siano squadre che apprezzo, anzi. Il problema è del tutto opposto: ci sono, nei vari gruppi, tante, troppe persone a cui sono legato, e per ognuna di esse c’è un motivo per il quale mi augurerei di vederle, la sera del 29 luglio, festeggiare la vittoria.

Per scaramanzia, naturalmente, non ne nominerò nemmeno una, ma subito dopo questa prima pagina di diario scriverò qualche riga sull’argomento e – lo prometto – la pubblicherò la mattina dopo la finale.

Prima di salutarvi ed andare a caricare i miei ragazzi per il debutto di stasera, non posso sorvolare sul commentare il particolare di sicuro più sconvolgente della prima serata di partite: le calze da Ape Maia di Patrizio Torresi. Altro che le giocate di Ara o i dribbling di Foquinha, le strisce giallo nere del portierone di Marina sono state la vera attrazione per il pubblico. Vediamo se ora, dopo la vittoria, per scaramanzia, Patrizio avrà il coraggio di metterle sempre!