Ex InGrande: i dipendenti in mobilità scendono in piazza per manifestare contro Coop – VIDEO

“Dipendenti Coop di serie B. Prima promesse poi… solo incertezze”. Con questa scritta sulle magliette, striscioni alla mano, armati di fischietti e bandiere, i venti dipendenti del punto vendita InGrande, dopo oltre dieci giorni dalla comunicazione dell’avvio della mobilità, senza che si sia trovata una soluzione al loro destino lavorativo, hanno deciso di scendere in strada per manifestare la loro grave situazione. Un futuro incerto, tante promesse, incontri in prefettura ma per ora solo tante parole. L’unico fatto la comunicazione dell’avvio del procedimento di mobilità.

“Le scritte sulle magliette ed i necrologi del punto vendita affissi in città dicono tutto. – spiegano i rappresentanti delle sigle sindacali Fisascat – Cisl e Uil Tucs- Chiediamo di essere rispettati come persone e come lavoratori. Dal 2013, anno in cui Coop-Distribuzione Roma ha rilevato il marchio InGrande, abbiamo convissuto con la preoccupazione della chiusura del punto vendita, ma non ci aspettavano una soluzione simile. Anche e soprattutto per le numerose rassicurazioni ottenute in questi mesi dalla proprietà: ultima, in ordine di tempo, quella dello scorso 14 gennaio quando, in Prefettura a Viterbo – e di fronte non solo al Prefetto stesso, ma anche al vicesindaco di Tarquinia Renato Bacciardi ed ai rappresentanti dei lavoratori – Distribuzione Roma, società legata a Coop a cui fanno capo i dipendenti, aveva ribadito la totale garanzia sui posti di lavoro”.

Riunitisi davanti all’ingresso del punto vendita Ingrande, in corteo scortato da Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia Locale, i venti lavoratori accompagnati dal Sindaco Mazzola e dal Vicesindaco Bacciardi e da diversi cittadini, hanno raggiunto il punto vendita Coop Tirreno dove hanno urlato le proprie ragioni. Un grande striscione con la scritta “La Coop sei tu, InGrande non c’è più” spiegava il disagio.

“In questi due anni abbiamo avuto la sensazione che questo punto vendita fosse lasciato un po’ in secondo piano con strategia che hanno portato progressivamente alla perdita di diversi clienti– si sfogano– ma almeno avevamo la conferma della garanzia del posto di lavoro. Ora che salta tutto, è una mancanza di rispetto verso di noi, ma anche verso le istituzioni che hanno partecipato a quei tavoli, dal Prefetto al Comune alla Provincia”.

“Noi abbiamo provato ad andare incontro all’azienda dando disponibilità sia per una riduzione di orario che per rinunciare alla tredicesima, ma non abbiamo avuto risposta. Chiediamo di essere ricollocati anche perché ci sono venti famiglie, con mutui e figli a carico che vogliamo abbiano certezza sul loro futuro. Ringraziamo anche la cittadinanza per la partecipazione e per esserci stata così vicino in questi momenti”. Dopo lo sciopero, i dipendenti invece torneranno regolarmente a lavoro, in attesa di buone notizie sul loro futuro: a partire magari da domani, quando è in programma un incontro con la proprietà.

Nel video, le dichiarazioni dei rappresentanti politici presenti, in basso le foto.

Articolo: Fabrizio Ercolani; foto e video: Stefano Tienforti