Made in Italy: “Anche io indosso la divisa”

MadeinItalyInauguriamo oggi Made in Italy, rubrica a cura di Giuseppe Iacomini che toccherà, via via, temi e idee sempre diversi. “Un qualcosa che comprenda tutto – spiega Peppe – lasciando al lettore la sorpresa su cosa troverà nel prossimo articolo: canzoni, film, cucina, sport e luoghi, sempre esaltando l’Italia”. Buona lettura

160408761-5586634d-2639-44ee-ae5b-d2a82cba54d6In questi giorni televisioni, radio, giornali e chi più ne ha più ne metta ci ricordano continuamente dei fattacci che sono successi nella capitale nei giorni scorsi. Ci ricordano non solo che un gruppo di scalmanati ha messo in uno stato di caos una città intera, ma confermano anche il momento poco felice che vive la nostra politica. Lo scarica barile è totale e il gioco d’accuse sembra la scena di un film visto e rivisto troppe volte.

In questo stato di totale tensione un ruolo delicato è ricoperto dalle forze dell’Ordine, lasciate all’accusa generale di chi poteva fare e non ha fatto e, nel caso avessero fatto, che non avrebbero dovuto fare. Ragazzi e padri di famiglia sbattuti in mezzo ad una strada e gestiti da superiori che hanno perso il grande potere di assumersi le responsabilità. Ministri pronti a puntare il dito e a schierarsi sempre a favore dell’opinione pubblica.

Sinceramente siamo stanchi, l’Italia ha bisogno di tornare a credere che le cose possono cambiare e soprattutto che ogni cittadino può sentirsi protetto a casa sua. Quegli sbirri, quei cellerini o quelle guardie come li chiamano in troppi alla fine non chiedono tanto. Quegli uomini vogliono solamente tornare a fare il loro lavoro convinti che le istituzioni si schierino dalla parte della giustizia, e non con l’ingiustizia.