Lettere al Direttore: “Chiediamo un consiglio comunale aperto per salvare Porto Clementino”

Riceviamo e pubblichiamo

Tarquinia - Porto ClementinoAppello ai cittadini: la class action avviata lo scorso luglio per la salvezza dell’area archeologica di Porto Clementino – che fu il primo e più importante Porto Etrusco della dodecapoli – vede la nostra azione giungere ormai ad un punto di svolta e chiediamo ora la convocazione di un consiglio Comunale aperto sul tema.

In nome della trasparenza che ha caratterizzato da sempre la nostra azione, riportiamo brevemente come ci siamo sin qui “mossi”, grazie a tutti voi e sempre nel rispetto delle istituzioni e delle leggi di questo Paese. Abbiamo organizzato e poi consegnato al Primo Cittadino una petizione popolare (incredibile la partecipazione ed eclatanti i numeri: superate abbondantemente le 3400 firme per la salvezza dell’area archeologica in meno di un mese, ed eravamo tre persone sotto un caldo sfiancante anche per i bagnanti più resistenti).

Abbiamo organizzato una mostra sul sito che ha riscosso un incredibile successo tra residenti, vacanzieri e associazioni nazionali sensibili a tematiche archeologiche, abbiamo continuato a raccogliere firme, idee e proposte in attesa che le Istituzioni ci rispondessero… e tanto e continuativo “fiato sul collo”, che ha portato la regione Lazio a risponderci, ad inviare i tecnici e consiglieri sul sito per verificare la situazione e studiare soluzioni.

Ma volevamo e vogliamo risposte concrete che non sono sin qui arrivate e non ci fermeremo finché non ci saranno: abbiamo anche coinvolto la Rai che ci ha supportato, ringraziato e si è riproposta di tornare per supportarci ancora. Ora siamo qui per chiedere ufficialmente un Consiglio comunale aperto sul tema. Ed è solo la prima di nuove azioni che se necessario porteremo.