Lettere al Direttore: “Piano Urbanistico Comunale Generale di Tarquinia: terzo e ultimo atto”

Riceviamo e pubblichiamo

Centro-storico-di-TarquiniaCome forse qualcuno ricorderà nell’aprile 2012 la testata de “L’extra” ospitò un mio articolo dallo stesso titolo (cambiava soltanto l’atto della commedia) nel quale ripercorrevo sommariamente le vicissitudini dell’attuale Piano Regolatore Generale e la volontà dell’amministrazione comunale di affidare lo studio e la redazione del P.U.G.C. quale strumento programmatorio di ultima generazione (all’epoca) ad un qualificato staff di professionisti che vedevano come capofila il Prof. Arch. Pier Luigi Cervellati, urbanista di fama internazionale.

In quell’articolo, ancora convinto dell’effettiva volontà dell’amministrazione di dotarsi di un nuovo e più attuale strumento di programmazione del territorio, indicai alcune che, a mio avviso, potevano essere le priorità di previsione da inserire nello strumento in redazione. Ovviamente erano indicazioni di carattere generale e del tutto personali maturate nella mia lunga permanenza nel settore edilizio-urbanistico del Comune di Tarquinia e per altro avute in eredità (e ovviamente condivise ) dal mio predecessore.

Vista la difficoltà rilevata nella presentazione del lavoro preliminare dovuta, credo, alla mancanza o non condivisione degli indirizzi forniti al gruppo incaricato, ritornai sull’argomento con un altro articolo, sempre pubblicato sulla medesima testata nel mese di settembre 2014. In quest’ultimo evidenziai come il prolungarsi delle consegne riferite alle varie fasi di progettazione, per altro ben indicate nel crono-programma contenuto sul contratto sottoscritto tra le parti, stava creando disagi e difficoltà operative all’ufficio, ai professionisti, ai proprietari dei terreni edificabili ed a tutto l’indotto del settore aggravato dal periodo di recessione nel quale stava piombando il nostro Paese.

In quel periodo appresi ufficiosamente – come accennai sull’articolo – che alcuni autorevoli componenti del gruppo stavano paventavano un ritiro dall’incarico con voci di corridoio che davano per possibile rinunciatario addirittura il Coordinatore. Di ciò, in effetti e per fortuna, non se ne è avuta conferma ma sta di fatto che a tutt’oggi la situazione non si è sostanzialmente modificata con la conseguenza che questo prezioso strumento programmatorio, quasi sicuramente, non vedrà mai la luce.

Di certo non la vedrà, contrariamente ai proclami ed alle promesse, fino alla naturale conclusione del mandato dell’attuale Amministrazione con grave pregiudizio per una buona parte dell’economia cittadina e con un danno sicuro per tutta la collettività che auspicava di far conto su uno strumento di programmazione, oltre che di tutela e di sviluppo ordinato del territorio, sempre più esposto, quest’ultimo, a rischi di modificazioni irreversibili ed estemporanee anche per quanto concerne le infrastrutture, la viabilità ed i servizi. Vedasi al riguardo la vicenda dell’autostrada con l’intera rete stradale secondaria, da tempo insufficiente ed ora inadeguata e pericolosa e, da ultimo, le polemiche e le prese di posizione, a torto o a ragione, sulla scelta del percorso della trasversale Orte – Civitavecchia.

Sarebbe quanto mai opportuno avere notizie che potessero tranquillizzare la cittadinanza in quanto quello strumento interesserebbe l’intero sistema produttivo locale che va dal turismo, all’agricoltura, all’ambiente, all’edilizia abitativa e quella agevolata oltre che garantire il reperimento degli standard urbanistici e dei servizi attualmente carenti e quanto mai necessari per un ordinato sviluppo del territorio in termini di sostenibilità e salvaguardia ambientale.

Luigi Calandrini