No Fotovoltaico Selvaggio Montalto e Pescia: “Il problema è nella fase di attuazione”

Il comitato “No Fotovoltaico Selvaggio Montalto e Pescia” interviene sul tema dell’espansione degli impianti per le energie rinnovabili, sottolineando come le problematiche più rilevanti non riguardino la fase autorizzativa – in larga parte di competenza regionale e statale – ma quella di attuazione. Secondo il comitato, gli enti locali avevano margini limitati in fase di rilascio dei permessi, mentre le principali criticità sono emerse successivamente, con l’avvio dei cantieri e la realizzazione degli impianti.

“Il territorio colpito negli ultimi tre anni: servivano più controlli”

La nota evidenzia come negli ultimi tre anni si sia registrato un aumento dei cantieri e un impatto territoriale definito “cumulativo e fuori scala”. È in questa fase, secondo il comitato, che il Comune avrebbe potuto utilizzare strumenti di controllo e intervento: verifiche sui cantieri, contestazioni per opere difformi, misure a tutela della viabilità, ordinanze, sanzioni e segnalazioni agli enti competenti. Il comitato sostiene che un impianto autorizzato non debba tradursi, automaticamente, in un intervento impattante sul territorio.

La richiesta di un’assemblea pubblica e il richiamo alla tutela del territorio

Alla luce delle criticità rilevate, il comitato sollecita un’assemblea pubblica per conoscere le prossime azioni dell’amministrazione comunale, chiedendo chiarimenti sull’utilizzo degli strumenti disponibili. La nota ribadisce che l’opposizione al “FER selvaggio” non riguarda le energie rinnovabili in sé, ma l’assenza di pianificazione, la concentrazione degli impianti e il rischio di trasformare aree agricole in “zone di sacrificio”. “Restare immobili è una scelta e non è neutra”, conclude il comitato, evidenziando come la tutela del territorio passi da controlli, decisioni amministrative e trasparenza.