#Regionali2018, Ciambella: “Ricostruire una sanità efficiente per merito e professionalità”

Riceviamo e pubblichiamo

“Una società equa, inclusiva, rispettosa del ruolo della donna e degli uomini, che salvaguarda la stabilità delle famiglie, investe sulla formazione e affianca le imprese negli investimenti per svilupparsi e creare nuove opportunità”. Questo è il sistema “Lazio” sul quale Luisa Ciambella, candidata nella lista del Partito democratico per il Consiglio regionale del Lazio, intende impegnarsi per fra crescere la Tuscia e portarla al centro delle prospettive regionali.

“Ho accolto con estremo interesse le valutazioni del Segretario generale della Cisl di Viterbo, Fortunato Mannino. Le sue parole – afferma Luisa Ciambella – toccano temi fondamentali per il rilancio dell’economia della nostra Provincia e mettono al centro del programma di crescita le famiglie, il rispetto per il ruolo delle donne nel mondo del lavoro, le politiche occupazionali per i giovani, la lotta alla povertà che purtroppo negli ultimi anni ha stravolto la vita di tante persone. Dobbiamo ripartire risolvendo le difficoltà quotidiane della gente che fatica e la Regione può farlo migliorando la funzione degli strumenti di sostegno attualmente in vigore e promuovendo nuove forme di supporto”

“Nel contrasto alla povertà non possiamo più permetterci di allungare i tempi, tantomeno di essere superficiali sulla gestione dei finanziamenti – spiega Luisa Ciambella -. E’ essenziale cambiare completamente approccio: toglierci dalla testa il concetto di servizio e ragionare alle attività del Terzo Settore come comunità, come un emporio solidale, un modo per far rinascere relazioni produttive tra tutte le istituzioni che operano nel settore sociale. E gli strumenti per farlo ci sono: a partire dall’approvazione definitiva di un Piano sociale regionale che sappia calarsi nelle realtà di ogni territorio. Il rilancio del Piano regionale di contrasto alla povertà, il potenziamento dei servizi a sostegno del Reddito d’inclusione, il rafforzamento degli strumenti di programmazione prevedendo un’azione mirata per il sostegno alle associazioni fra comuni in ambito sociale”.

“Contrastare la povertà significa anche creare le condizioni per aumentare le opportunità occupazionali. Investire sulla formazione è il primo approccio, ma dobbiamo essere molto più concreti anche con quelle fasce di ragazzi che colgono l’opportunità dei programmi di Garanzia Giovani. Dobbiamo impiegarli meglio, pagarli nei tempi prestabiliti e soprattutto fare di Garanzia Giovani un percorso di stabilità che insieme alla “staffetta generazionale” favorisca l’inserimento lavorativo dei giovani fino a 35 anni. Non solo dovremmo pensare a chi si affaccia al mondo del lavoro, ma anche a quelle figure che per varie ragioni sono uscite dal sistema occupazionale in età avanzata e hanno bisogno di una risposta prevedendo un contratto di ricollocazione produttivo e non astratto”.

“Con estrema attenzione ho accolto la sollecitazione della Cisl sul rispetto delle donne nel mondo del lavoro – conclude Luisa Ciambella -. La conciliazione dei tempi di vita e di lavoro è uno dei temi al centro del dibattito sulla stabilità della famiglia. C’è bisogno di un serio ed efficace programma di welfare dedicato alle donne lavoratrici: dai voucher per gli asili nido al welfare aziendale. Strumenti che permettano alle famiglie di crescere i loro figli senza dover rinunciare al lavoro, senza doversi sobbarcare sacrifici a volte troppo grandi. E’ nel contesto complessivo del sostegno alle comunità che se insieme ci impegniamo per dare un futuro migliore alla nostra terra, dovremmo altrettanto lavorare per darci una sanità migliore. Una sanità che non ci veda costretti a subire liste d’attesa sovrumane, che non ci metta difronte al dilemma di trovare un ospedale in grado di curarci, che non ci imponga di scegliere altri ospedali fuori dalla nostra Regione. Questo possiamo farlo ridando dignità alla sanità territoriale come ha fatto il presidente Zingaretti con la difficile partita della spesa sanitaria Regionale. Dobbiamo ricostruire una sanità efficiente per merito e professionalità e non efficace per amicizie o interessi. Un percorso che dobbiamo fare in sintonia perché investire sul capitale umano e sulla speranza è l’unico modo per restituire ai cittadini il controllo del proprio destino”.