#Tarquinia2019, Area Moderata: “Il ballottaggio non sia un mercato delle vacche”

Riceviamo da Area Moderata e pubblichiamo

Il ballottaggio (regola di per sè discutibile), non può ridursi alla scelta del “meno peggio”, nè tantomeno ad un “mercato delle vacche” in cui pascolano uomini e voti guidati dal solo principio del “do ut des”.

Il ballottaggio, per chi ne è rimasto fuori (candidati ed elettori), ferma restando l’opzione del rimanerne comunque fuori, può semmai avere un senso se il coinvolgimento è fondato sulla condivisione di almeno qualche punto programmatico dell’uno o dell’altro candidato in lizza, oppure da una qualche convergenza per aree culturali di provenienza e affinità, per estrazione e formazione politica, con il candidato sindaco o con le liste che lo sostengono. 

Di fronte ad un secondo turno che impone una scelta per il governo della città, riteniamo opportuno chiedere alle forze moderate di sostenere chi ha comunque dato voce e spazio, nelle proprie liste, ad una presenza di candidati vicini a quella cultura politica, alcuni dei quali, nel recente passato, hanno direttamente militato in formazioni politiche o movimenti riconducibili a quell’area.

Per questo motivo riteniamo che la scelta dei moderati di Tarquinia debba essere indirizzata in favore di Gianni Moscherini sindaco, non solo per contrapporci ad una alternativa fortemente caratterizzata dalla presenza politica della Lega di Salvini, ma soprattutto per sostenere quella componente “centrista” rappresentata da quei candidati moderati che auspichiamo possano trovare, all’interno di quella compagine, lo spazio giusto per affermare idee e valori comuni ad una certa visione politica.        

Nella consapevolezza che anche a Tarquinia, così come a livello nazionale, ci sia bisogno di ricostruire, bene e presto, un’area moderata, che è sempre esistita nella nostra città, ma che negli ultimi anni si è disgregata a causa di errori politici, personalismi e scelte leaderistiche sbagliate. Non un centro inteso come luogo geografico della politica, ma un punto di riferimento di culture condivise, democratiche, riformiste e liberali. Non un partito, ma un contenitore di esperienze, che farebbe bene alla sinistra, alla destra e alla politica tutta.

Ci auguriamo che le elezioni del 2019 possano costituire l’occasione per ripartire da dove avevamo lasciato.

Area Moderata