Vulci 3000 Project, una nuova archeologia delle acque

Riceviamo da Grazia Olimpieri – Ass.ne Luciano Bonaparte e pubblichiamo

Un meritato successo per la conferenza finale della campagna di scavo 2023 di Vulci 3000 Project, tenuta a Canino martedì 11 luglio alle ore 21,00 nel Chiostro del Museo della Ricerca Archeologica nell’ex Convento di San Francesco, dal prof. Maurizio Forte e dalla dott.ssa Elisa Biancifiori Italiano, prestigioso accademico della Duke University negli Stati Uniti, dove insegna Storia dell’Arte, Archeologia Classica e Studi Visuali, con all’attivo ricerche archeologiche in tutto il mondo, Maurizio Forte ha presentato, insieme a Elisa Biancifiori-ricercatrice presso la Sapienza e co-direttrice di scavo- i risultati di Vulci 3000, una campagna di ricerca avviata nel 2014 e che da sette anni si svolge sul campo ogni anno per circa due mesi, con la cooperazione di università italiane e straniere, con sponsor attuali la Fondazione Luigi Rovati e Delmas Foundation.

Un’esperienza unica per gli studenti dei due Atenei, ma soprattutto un’opportunità unica per l’area archeologica di Vulci di essere conosciuta e indagata con tecnologie all’avanguardia e metodologie innovative.

La relazione ha riguardato sia i risultati dello scavo di un grande edificio nella zona urbana di Vulci, ampio più di 500 metri quadri, con una ricchezza formidabile di canali, cisterne, pozzi e vasche, sia gli esiti della ricerca condotta con georadar e droni multispettrali sull’estensione della città etrusca nel tempo, dall’età del ferro alla decadenza, per un periodo di circa 1400 anni. Le ricerche svolte con l’ausilio dell’intelligenza artificiale hanno persino permesso di effettuare ricostruzioni scientificamente fondate sul paesaggio circostante 2000 anni fa.

Un innovativo strumento di diffusione della conoscenza del territorio è l’app AN_Vulci, che permette di “visualizzare” le costruzioni ancora da scavare durante la visita alla città, nel Parco Archeologico Naturalistico di Vulci, di cui è stato portato alla luce appena il 5%.

Al termine, i numerosi spettatori hanno potuto fruire delle spiegazioni integrative degli studenti e dei professionisti italiani e stranieri che fanno parte del team di ricerca, che hanno illustrato i materiali archeologici della campagna di scavo in corso di restauro, le ricostruzioni digitali dello scavo e della cisterna grande, come anche i primi risultati di una nuova ricerca di Eye-Tracking sulla percezione degli scavi e delle rovine, coordinata dalla dott.ssa Vincenza Ferrara di VTS Italia.

La conferenza è stata organizzata dall’Associazione Culturale Luciano Bonaparte Principe di Canino, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Canino: un’associazione di volontari appassionati della storia del proprio territorio, attiva con eventi, borse di studio e con la pubblicazione del periodico “Canino 2008”.