

“C’è amarezza, da parte mia personale ma principalmente di tutti gli associati della compagnia, persone di Tarquinia che speravano in un’attenzione diversa da parte dell’Amministrazione e che, in questi giorni, stanno spiegando ai concittadini che glielo domandano che nella prossima estate non ci sarà un’esibizione a Tarquinia”: le parole di Annibale Izzo in rappresentanza del Teatro Popolare di Tarquinia rilanciano una polemica già vissuta sui social che vede a confronto il sodalizio amatoriale e l’amministrazione comunale.
Nodo al centro della contesa, la seconda edizione del Premio Interregionale Teatro Amatoriale Città di Tarquinia “Memorial Umberto Serio”, per cui la compagnia proponeva e sul cui svolgimento all’interno della stagione estiva al Chiostro San Marco, non si è trovata una quadra con il Comune e il direttore artistico Giancarlo Capitani.
“Già lo scorso settembre, dopo il successo della prima edizione, avevamo anticipato al sindaco la volontà di riproporre la rassegna – la versione di Izzo – e a febbraio abbiamo inviato formalmente la comunicazione, via mail, senza risposta: la scadenza indicata nella richiesta era a marzo, perché per organizzare un appuntamento che coinvolge più realtà artistiche, selezionarle per tema e qualità e strutturare un calendario serve tempo. Parliamo di cinque date, per le quali avremmo sostenuto noi ogni spesa: di fatto un patrocinio gratuito, a patto di trovare cinque serate tra l’11 luglio e l’8 agosto, preferibilmente, ma non per forza, di venerdì”.
“Dopo una seconda mail e chiamate per un appuntamento senza successo – continua Izzo – siamo riusciti tramite intercessione dell’assessore Celli a parlare con il sindaco, che ci ha detto che proponevamo troppe date, aggiungendo la possibilità di far slittare la rassegna in inverno presso il teatro Rossella Falk, mentre Capitani via messaggio ci proponeva alcune date a incastro in un cartellone evidentemente già strutturato. Come detto, proporsi a settembre e ricevere comunicazioni quando praticamente il calendario estivo era già stato fatto, senza nemmeno mai essere convocati per una riunione o un incontro dal vivo, ci ha amareggiati. Come anche la proposta di proporre un singolo spettacolo della compagnia, invece che il concorso teatrale: proposta che ci è sembrata un contentino e che, in sede di riunione con tutti gli associati, ad unanimità hanno rifiutato, anche perché a quel punto avevamo già tante date tra Tuscia e Lazio e non è semplice strutturarsi adeguatamente”.
“Un peccato – conclude Izzo – proprio alle soglie dei quaranta anni della Compagnia. Fortunatamente il nostro programma estivo è già pieno di impegni. Però, quando qualcuno ci chiede le date a Tarquinia, siamo nostro malgrado costretti a dirgli che, se vogliono vederci, dovranno seguirci in altri comuni, che conoscono il nostro livello artistico e che ci hanno sempre chiamato e inserito nelle loro rassegne nei tempi giusti”.
