Il selfie della discordia: a Tarquinia divampa la polemica sulla foto nell’ufficio del vicesindaco

Polemica accesissima su Facebook per la foto che ritrae il gruppo politico “Rinnova” nel corso di una riunione in quella che, come in molti hanno notato, è la stanza del palazzo comunale di Tarquinia ora destinata alle attività del vicesindaco.

Ed è proprio il vicesindaco cittadino, Manuel Catini, ad aver postato il selfie “della discordia” – “Rinnova è questo e tanto altro con lo sguardo sempre dritto al futuro!!! Continuiamo Insieme per Tarquinia”, perché su di esso è arrivato un contro post del consigliere d’opposizione PD ed ex assessore Anselmo Ranucci che chiede conto a Catini della situazione.

“Mi stanno arrivando decine e decine di segnalazioni di protesta e indignazione – recita il post di Ranucci – su questa foto alquanto goliardica e poco istituzionale. Visto che non si vede bene se sono locali comunali o una sede di partito, invito l’assessore Catini a far subito chiarezza. Perché se cosi non fosse sarebbe veramente poco istituzionale, politicamente scorretto e molto grave”.

Il botta e risposta è proseguito, con Catini che ha invitato Ranucci ad un appuntamento in Comune per parlare della vicenda. “Assolutamente non andrò. – spiega Ranucci, questa mattina, al telefono, ciò che ho scritto e le domande che ho rivolto a Catini sono pubbliche, anche le sue risposte, perciò, devono essere pubbliche: parla tanto di trasparenza, poi mi invita per chiarimenti nel suo ufficio? Ora aspettiamo un chiarimento da Catini per sapere se effettivamente ha fatto una riunione politica in una sede istituzionale come il palazzo comunale, peraltro immortalata in un selfie di quel tipo. Le riunioni politiche le faccia nella sede di partito, non facendo pagare l’elettricità a tutti i cittadini di Tarquinia: stiamo valutando con degli avvocati se la vicenda possa prevedere gli estremi per una denuncia”.

“Nessuna mancanza di buona fede. – ribadisce Catini, contattato al telefono, rimarcando quanto già dichiarato su Facebook – Non ho alcun problema a dare spiegazioni al consigliere Ranucci ed ai cittadini tarquiniesi in generale. Siamo persone di Tarquinia che parlano del futuro di Tarquinia, riunitesi lì per la momentanea impossibilità di riunirsi nella sede di Rinnova, in via delle Torri”. E se altre forze politiche dovessero trovarsi in un’identica situazione di impossibilità, potrebbero usare i locali del Comune? “Per quanto mi riguarda – risponde Catini – qualora l’impossibilità fosse accertata, non avrei personalmente nulla in contrario”.

Il sindaco Mencarini prova a chiudere il caso. “Eravamo in riunione nella mia stanza con gli assessori e alcuni consiglieri – racconta – poi alcuni di loro hanno proseguito altrove e successivamente sono stati raggiunti da altre persone”. Una parziale giustificazione, quindi, anche se le successive dichiarazioni del sindaco non nascondono un filo di rimprovero. “Ho appena redatto un’ordine di servizio – aggiunge infatti il primo cittadino – già diramato a tutti i consiglieri, assessori e al vicesindaco, in cui si ribadisce che da ora in poi nessuno, sindaco incluso, può utilizzare le sale del palazzo comunale per attività non istituzionali”.