Agraria, alla fine lo statuto passa. Ed ora inizia il totocandidato

Università agraria di Tarquinia(s.t.) Un parto faticoso ma alla fine conclusosi con la nascita del nuovo statuto: il regalo di Pasqua per l’amministrazione Antonelli è il via libera alla riforma dell’atto che guida la vita dell’Università Agraria di Tarquinia, approvato alla terza votazione nella serata di giovedì 2 aprile 2015.

Dodici mani alzate, tante ne erano necessarie per il quorum dopo le prime di votazioni: e proprio soltanto dodici erano i consiglieri presenti, dato che la minoranza non si è presentata alla convocazione del consiglio sì decisivo per l’approvazione, ma nel quale erano sufficienti i numeri della maggioranza.

Alla fine, quindi, è premiata la tenacia di Antonelli – che voleva questo atto in chiusura del suo duplice mandato – e che ha dovuto operare assieme al suo partito la cucitura con il Polo dei Moderati di Bacciardi e Leoncelli dopo lo strappo del primo consiglio, quando la maggioranza finì sotto e lo statuto sembrava arenato tra le polemiche.

Ed il nodo politico chiave della vicenda è proprio questo: i rapporti tra le due forze di coalizione. Lo sa bene Giovanni Guarisco, che nel consiglio del primo aprile proprio su quel punto ha calcato la mano: la forzatura del Polo dei Moderati con il Pd – e forse di alcuni dei suoi componenti verso un Bacciardi apparso in difficoltà – non è piaciuta a molti tra i democratici, e gli scricchiolii potrebbero, alla lunga, pesare. Anche perché la corsa alla poltrona da sindaco – rimasta sullo sfondo di molte delle mosse politiche fatte in questi frangenti – è ancora lunga e non sarà priva di rese dei conti.

Ma per le analisi politiche ed il totocandidati ci sarà tempo dopo Pasqua: anche perché dei dei punti fondamentali del nuovo statuto sono la votazione con turno unico e le incompatibilità tra amministratori comunali ed amministratori dell’ente, fattori che di certo incideranno sulle valutazioni e le previsioni in vista delle urne, nonché sui successivi rapporti Agraria-Comune. Altre novità riguardano il risparmio su sistema elettorale e costi politico-amministrativi – sarà ridotto il numero di assessori e consiglieri – ed una serie di interventi sugli scopi statutari dell’Ente.