Agraria: “Bilancio: per il PDL questo sconosciuto”

Riceviamo e pubblichiamo

“Zero emendamenti, nessuna proposta, troppa polemica, questo il bilancio del PDL all’ultimo consiglio dell’Università Agraria. Tanto silenti, se non assenti in aula, quanto leoni sui giornali di certo non brillano per coraggio. Difficile prendere lezioni su gestioni attente e responsabili da chi, in regione, aveva in coalizione gente come Fiorito – è  dura la replica dell’Assessore Antonio Peparello nei confronti del PDL – Le loro dichiarazioni, dimostrano solo che non sanno leggere il bilancio dell’Ente. Monotono il riferimento all’assenza degli atti. Una commissione bilancio, una conferenza capigruppo, una riunione suppletiva, non sono bastati a far capire alla minoranza il bilancio dell’Agraria, semplicemente impreparati. I numeri lanciati in pasto ai giornali presi a caso e senza logica, regalano alla minoranza solo brutte figure. La riduzione dell’avanzo di amministrazione un’esigenza concorde emersa in consiglio, minoranza compresa, il ricorso all’anticipazione una scelta per non immobilizzare l’Ente e penalizzare l’indotto. Sulla Maretoru siamo al ridicolo: residui passivi sono lì da tre anni e rappresentano il piano di rientro rateizzato e fin qui pienamente rispettato dalla società. La minoranza se ne accorge solo ora dopo consigli fiume sull’argomento, della serie buongiorno. Sull’Agriturismo si sono persi qualche delibera di giunta, quantomeno distratti. Nel complesso dal PDL dichiarazioni inutili e infondate”.

Per il capogruppo del Polo Civico Luigi Caria “Il PDL nega la crisi e dimentica la datio in solutum, sull’argomento spieghino loro perché in Comune votano in un modo e all’Agraria in un altro. Noi stiamo risolvendo i problemi loro li creano, altro che standby. Sulla proposta di riduzione dei costi della politica arrivano tardi e copiano male. Già ridotte le indennità degli amministratori. Meno assessori sì ma con modifica allo statuto, questa è la nostra proposta, ma chi è già in campagna elettorale non si è espresso. Le modifiche allo statuto si fanno con maggioranza qualificata affinché i puritani di oggi se ne ricordino anche domani. Chissà se i rampolli del PDL sono d’accordo”.

Università Agraria di Tarquinia