#Agraria2017 – Tarquinia, le elezioni più strane di sempre diventano le primarie del centrodestra

(s.t.) Quelle andate in scena ieri presso le scuole elementari di via Bruschi Falgari sono state, con tutta probabilità, le elezioni più strane della storia tarquiniese: un po’ il clima gelido – quando molti dei ricordi elettorali tarquiniesi sono legati a giornate estive o quasi – soprattutto la presenza di un solo candidato presidente.

E sgomberiamo il campo da equivoci: la presenza di Sergio Borzacchi come unica opzione tra cui scegliere non giustifica riferimenti a mancanza di democrazia e, semmai lo facesse, i motivi andrebbero ricercati non certo sul fronte di chi ha presentato liste e candidati, quando su quello di chi ha scelto di non partecipare o non è riuscito a farlo.

Ciò non toglie che l’assenza della competizione tra possibili presidenti ha di molto ridotto l’interesse dei cittadini per il voto e, in qualche maniera, inevitabilmente distorce la lettura dei risultati. Tanto che – e questa è una mia personale opinione – il buon risultato in termini di affluenza (non certo in valore assoluto, ma se commisurato alle particolari condizioni verificatesi) per la maggioranza comunale – e da oggi anche dell’Ente – non è qualcosa di cui vantarsi troppo, perché figlio di una nemmeno troppo celata corsa alla leadership interna.

Quelle di ieri, insomma, hanno finito per essere una sorta di primarie del centro destra, una valutazione delle forze di coalizione: idea ancor di più rafforzata dalla pressoché totale invisibilità del candidato presidente nel corso di tutta la campagna elettorale. Una prova di forza vinta, pur se di poco, da Rinnova (1530 voti), con Idea Sviluppo in forte crescita (1406 voti) anche grazie al reintegro o al riavvicinamento di uomini e donne che, alle comunali scorse, erano nelle file di Moscherini o Bacciardi. La lista Borzacchi si ferma a 788, con 21 bianche e 97 nulle a chiudere il conto.

Finito lo spoglio, ora inizia la politica. E tutto lascia pensare che, dati alla mano, la palla passa a chi – tra piazza Matteotti e via Garibaldi – questa coalizione deve e dovrà guidarla: come hanno preso il sindaco ed il candidato presidente questa sfida interna? Ci saranno conseguenze sul governo dei due enti? Le risposte arriveranno a breve, il tempo di scoprire i nomi degli amministratori scelti da Borzacchi per comporre la propria squadra. Perchè se l’unità di intenti è rimasta intatta, nessuno si accorgerà di nulla, ma se qualche strascico è rimasto la situazione del neo presidente potrebbe non essere, poi, troppo diversa da quella in cui si trovò, due anni fa, Alberto Blasi.