Alessandrelli: “E chi è il Sindaco, Babbo Natale?”

Riceviamo e pubblichiamo

Cosa dire dello spirito natalizio che abbiamo respirato a Tarquinia quest’anno? Mi viene da sorridere, in qualche modo mi ha ricordato l’infanzia. Tra inaugurazioni, cene, feste auguri tira e molla vari per stabilire con chi sta il volontariato, quello vero, la sciarpa tricolore del Sindaco non ha avuto un attimo di riposo, siamo ai botti finali bisogna scoppiarli bene dopotutto.

Vi ricordate tra le tante bellissime pubblicità anni ’80 quelle della Bistefani? A pensare al daffare degli amministratori mi torna in mente il botta e risposta in cui l’austero proprietario della casa dolciaria interpella il garzone sul perché di panettoni tanto buoni, dopo che questo elenca le attenzioni riservate al panettone perché risulti dolce e soffice, il proprietario battendo i pugni sul tavolo, come a far notare l’eccessivo e non dovuto dispendio di risorse, esclama: “E chi sono io, Babbo Natale?” e subito arrivano barba e cappello parte la musica e lui lì impettito a prendersi il merito della bontà del prodotto.

Ditemi voi se non vedete il nostro caro e prezioso sindaco nei panni del patron della Bistefani.

Le festività natalizie sono trascorse così, tra proclami sulle colonne dei giornali dove chi per il primo cittadino elencava le tante opere donate generosamente ai tarquiniesi, sono state tante, belle, encomiabili, preziose.

I bambini hanno trovato sotto l’albero il parco giochi di piazzale Europa, i più grandi il mini parcheggio avveniristico alla circonvallazione Dante Alighieri e il parcheggio che ha sostituito la “ei fu” piazza Belvedere.

E non fa niente che la data di fine lavori era prevista per il mese di giugno 2011 e che ci sia un ritardo sulla consegna dei lavori di ben sei mesi, non importa neppure che il marciapiedi a completamento dell’opera non sia ancora finito, ciò che importa è inaugurare alla vigila di Natale, anche da soli e sotto la pioggia che si sa, parcheggio bagnato, parcheggio Fortunato.

Ma i regali non sono finiti qui, anche il volontariato ha ricevuto finanziamenti a pioggia, che se vogliamo potrebbe essere anche una cosa lodevole se chi amministra illustrasse ai cittadini il criterio seguito per la donazione.

Ho lavorato nel terzo settore alcuni anni e non mi è mai capitato di vedere amministrazioni pubbliche mandare “mancette” una tantum, si presentava un progetto con preventivo e se accettato, a fine prestazione arrivava il finanziamento.

Invece  la delibera 304 del 6 dicembre 2011 autorizza l’assunzione di un impegno di spesa una tantum a sostegno di associazioni ed organizzazioni operanti nell’ ambito di volontariato sociale, per “supportare l’importante opera svolta da queste realtà” e “a sostegno di spese per acquisto di beni alimentari e di prima necessità e di iniziative volte all’assistenza delle persone bisognose” e distribuisce i fondi nel modo seguente:

– €10.000,00 in favore dell’ Associazione SEMI DI PACE
–  € 5,200,00 in favore dell’ Associazione AQUILONE
–  € 2,000,00 in favore dell’ Associazione ANDOS
–  € 2.000,00 in favore dell’ associazione ADAMO
–  €2.000.00 in favore della COMUNITA’ MONDO NUOVO
–  €2.000,00 in favore dell’Associazione AVAD
–  € 1,000,00 in favore dell’associazione AVIS

Mi chiedo ora, ma solo perché sono tanto maliziosa e non perché sia legittimo farlo in questo paese targato PD, in base a quale criterio sono state stabilite le diverse entità dei contributi, l’AVAD ad esempio offre servizio di dormitorio e assistenza h24 a disabili e bisognosi di diversa natura, rebus sic stantibus, avrebbe dovuto accedere al finanziamento più elevato. Ed invece no. Merry Christmas and happy new year Tarquinia.

Diletta Alessandrelli