Anche un po’ di Tarquinia a Slow Fish: chef Tiziana a Genova all’evento internazionale dedicato al pesce

Riceviamo e pubblichiamo

Il mare: bene comune è il tema della nona edizione di Slow Fish, che si è svolta a Genova da giovedì 9 a domenica 12 maggio. L’evento internazionale dedicato al pesce e alle risorse del mare organizzato da Slow Food e Regione Liguria.

Il mare è fonte di cibo e risorse naturali, regala bellezza, costituisce una via di trasporto e una fonte di energia, immagazzina CO2 e restituisce ossigeno, offre a molti opportunità di lavoro e benessere. Purtroppo però le cronache degli ultimi decenni parlano sempre più spesso di un atteggiamento irresponsabile nei suoi confronti.

Per questo Slow Fish 2019 accende i riflettori su chi – pescatori, cuochi, artigiani, ricercatori e aziende – sia in Italia che all’estero sta già lavorando a una gestione attenta di questa risorsa globale ed essenziale, determinante per garantire a noi e alle prossime generazioni la vita sul pianeta Terra. Ed è nella Slow Fish Arena, grande novità di quest’edizione, che tra i protagonisti che si sono raccontati in un dialogo aperto e dinamico con i visitatori del Porto Antico di Genova presentando le loro buone pratiche, è stata presente la Condotta Slow Food “ Costa della Maremma Laziale.

Infatti era presente Tiziana Favi, Chef del Ristorante NAMO Ristobottega di Tarquinia, che fa parte del Progetto Alleanza dei Cuochi e dei Presidi Slow Food. Tiziana si è presentata con la sua cucina che racconta la sua storia ed il suo territorio: la Maremma Laziale. Ha parlato dei prodotti del territorio come il pescato locale, il pane Giallo di Allumiere, i legumi della Maremma, le nocciole della Tuscia, ecc.

Ma ha parlato soprattutto di Amore: “Nella nostra cucina si parla d’Amore. Amore per il Territorio, Amore per le materie prime, Amore per le contaminazioni e le differenze che da sempre ci arricchiscono ma soprattutto Amore per le PERSONE, quelle che lottano quotidianamente per portare avanti le proprie idee, i piccoli produttori locali con i quali ogni giorno ci confrontiamo per capire da che parte andare.”