Antonelli: “Nelle parole di Guarisco falso moralismo”

Riceviamo e pubblichiamo

Prendiamo atto della scelta del consigliere Giovanni Guarisco. Motivazioni legittime, figlie del suo libero pensiero e della sua autodeterminazione, al pari della scelta uguale e contraria compiuta dal consigliere Maurizio Tufarini, volta a sostenere la maggioranza le cui valutazioni vanno parimenti rispettate.

Sulle illazioni e i rumors riferiti dal Sig. Guarisco, ne conosco altrettanti e ben più gravi sulla sua persona, ai quali naturalmente non credo, ma che per eleganza politica e personale nemmeno cito. Come si sa però signori si nasce e l’aver subdolamente insinuato sulle reali ragioni delle altrui scelte non depone a favore del personaggio Guarisco, il cui curriculum politico parla da solo, della serie corpo mal usato quello che fa gli viene pensato, non siamo in serie A nessuna campagna acquisti.

Tufa a Guarisco la scelta di Tufarini, forse perché per una volta altri hanno cambiato schieramento prima di lui, palese che siamo davanti ad un pretesto. Giovanni Guarisco non faccia moralismo, c’è chi faceva lo Scilipoti prima che lo stesso Scilipoti entrasse in politica.

Quanto ad eventuali complotti orditi ai danni dell’Università Agraria, excusatio non petita accusatio manifesta, i metodi da prima repubblica messi in campo da taluni durante l’ultimo consiglio non hanno sortito l’effetto sperato e il maestro di morale è dovuto frettolosamente entrare in aula visto che il consiglio si sarebbe comunque svolto, causa il raggiungimento del numero legale, ma sicuramente anche queste sono voci di corridoio.

Non ci stracceremo le vesti, svolga sereno il Sig. Guarisco il suo ruolo di consigliere di minoranza, capogruppo di sé stesso, sia pur tranquillo che presto sarà raggiunto da altri fidi scudieri pronti con lui a lasciare la maggioranza.

Il suo progetto politico e quello di altri, è noto e dichiarato: distruggere il centro sinistra e riportare indietro le lancette dell’orologio ai funesti anni novanta, rispolverando coloro i quali la storia e il popolo hanno già condannato.

L’Università Agraria è solo parte del piano. Andremo avanti finché avremo i numeri, non cederemo ai ricatti e alle pressioni di certa politica, sereni, perché nella politica non abbiamo interessi professionali o personali, a testa alta e coerenti, applicando quel programma che anche il Sig. Guarisco Giovanni aveva sottoscritto e che speriamo non rinnegherà sull’altare dei pretesti.