Casello e autostrada, polemica con giallo sui disagi ad un’attività commerciale

“Dimenticati dal Comune e dalla Sat: anche noi abbiamo diritto ad una viabilità secondaria senza essere costretti a pagare il pedaggio ogni qual volta lasciamo le nostre case e le nostre attività”. È lo sfogo di Aldo Blasi che – come riporta il video che documenta la situazione – denuncia una condizione di disagio venutasi a creare a seguito dell’apertura della barriera autostradale di Tarquinia.

L’attività, che offre servizi per i campeggiatori, si trova a poche centinaia di metri della stazione di pedaggio, oltre l’ultimo uscita dall’Aurelia, ovvero la complanare del Pidocchio. Per arrivare a Tarquinia i residenti sono perciò costretti a passare attraverso l’autostrada non avendo alcun accesso ad una viabilità secondaria.

“Mi piacerebbe chiedere ai progettisti e ai nostri amministratori come mai si sono dimenticati di noi. Eppure le tasse le paghiamo come tutti gli altri anzi da qualche mese paghiamo un ulteriore dazio che è rappresentato dal pedaggio”. L’esenzione con il telepass non è vista come soluzione. “Siamo, letteralmente e fattivamente, confinati dal sistema Aurelia-autostrada che si è venuto a creare. Senza alternative, con il futuro obbligo di qualche forma di pagamento (vedi abbonamento al Telepass) si tratta, in sostanza, di una limitazione della libertà di movimento e, quindi, una vessazione che poco ha a che vedere con gli inviolabili diritti individuali. Non ho capito perché a noi deve essere negato un diritto fondamentale che tutti gli altri cittadini hanno ovvero il diritto alla mobilità”.

Una situazione che sta inficiando anche l’attività lavorativa. “I nostri clienti oramai preferiscono chiamarci per la consulenza sul posto piuttosto che venire nella nostra sede pur di non pagare il pedaggio”. Blasi chiude chiedendo al Comune di intervenire per trovare una soluzione al più presto.

Ma il sindaco Mazzola replica: “Da mesi facciamo riunioni con i suoi vicini, che lo hanno anche più volte invitato, senza che lui venisse mai. Allora abbiamo incontrato la famiglia, le sorelle sono venute e abbiamo convocato SAT, alla presenza dei responsabili comunali. Abbiamo fatto anche dei sopralluoghi: se lui era altrove non lo so. Abbiamo concordato che i vicini li facciano passare: c’è qualche piccolo problema con i vicini, che poi risolveremo, oppure dovrà passare per venire a Tarquinia dal casello, pagando 70 centesimi. Al ritorno non paga nulla, è pochissimo in realtà”.

“Non è che è vietato passare: lui può passare, pagando 70 centesimi, che poi non li paga lui, sicuramente li paga il cliente. È esattamente come faceva prima. Quando passerà l’autostrada, SAT farà degli espropri per collegare la sua attività alla strada del Pidocchio”.

Giunta alle cronache locali, la vicenda ha portato anche ad una nota della famiglia Blasi, che definisce l’intervento di Aldo “fuori luogo, poiché nostro fratello non è a conoscenza degli incontri avvenuti con L’Amministrazione Comunale e SAT, e della disponibilità degli stessi nel trovare soluzioni veloci e per noi più idonee; il prossimo incontro, che dovrebbe portare alla risoluzione definitiva della questione, è già in programma per la metà di luglio, pertanto concludiamo porgendo le nostre scuse al Sindaco e all’Amministrazione Comunale, prendendo le distanze da quanto affermato”.