Consiglio sull’ospedale, la nota del PCI: “Quando la politica si dimostra lontana anni luce dai problemi dei cittadini”

Riceviamo dal Partito Comunista Italiano – Federazione Viterbo e pubblichiamo

Giovedì scorso si è svolto, a Tarquinia, il Consiglio Comunale che, tra gli altri punti, aveva all’ordine del giorno i problemi dell’ospedale. Dopo la massiccia manifestazione di sabato 25 marzo, che ha visto scendere in piazza centinaia di cittadini promossa da un Comitato non da singoli sponsor politici, che chiedevano a gran voce provvedimenti e decisioni rapide per la soluzione dei tanti problemi legati soprattutto alla mancanza del personale, ci aspettavamo una seduta accesa anche perché era presente la dottoressa Proietti, direttore generale della ASL di Viterbo cui fa capo l’ospedale di Tarquinia.

“Invece – commenta Luigi Caria responsabile PCI Viterbo – ci è sembrato di ritrovarsi su Marte. Ai tanti ringraziamenti per la presenza, rivolti al direttore generale, come se non fosse un preciso dovere rispondere agli utenti dell’operato della propria amministrazione, è seguito il vuoto assoluto di domande e proposte. A chi, come noi, ha partecipato alla manifestazione, è sembrato di stare in un salotto in cui si parlava del più e del meno. Nessun amministratore e nessun consigliere ha portato alla dottoressa Proietti le istanze della città, i reali problemi dell’ortopedia che a maggio resterà senza ortopedici, le vere carenze dovute alla chiusura di alcuni ambulatori specialistici e alle lunghe file d’attesa cui sono sottoposti gli utenti. Nessuno ha sollevato con forza la carenza del personale necessario per garantire il funzionamento di reparti, sale operatorie, ambulatori specialistici, laboratori e pronto soccorso. Abbiamo assistito – continua il dirigente comunista – a sproloqui spaziali della dirigente Asl sui soliti diciannove milioni di euro investiti sulle strutture, alcuni dei quali girano da anni di bilancio in bilancio senza essere spesi. Quando è passata a parlare dei veri problemi della carenza del personale abbiamo sentito lamentele del tipo “la mancanza dei medici è un problema di tutta l’Italia, i concorsi e gli avvisi pubblici vanno deserti perché non ci sono medici” ecc. ecc. Il direttore generale ha dimenticato di essere preposta e pagata proprio per risolverli i problemi, non per lamentarsi. Ma la vera denuncia che avanziamo con durezza è contro i consiglieri tutti, di maggioranza e di opposizione, che si sono dichiarati soddisfatti delle spiegazioni del direttore generale anche se sarebbe bastato che avessero fatto una capatina al pronto soccorso per scoprire che, proprio mentre chiacchieravano, il pronto soccorso era completamente sguarnito di ortopedici. Di fronte ad una qualsiasi semplice frattura il paziente sarebbe dovuto essere trasferito all’ospedale Belcolle di Viterbo! Unica soluzione portata: un contratto in libera professione con due ortopedici per alcune ore settimanali, un po’ pochino per riportare l’ospedale di Tarquinia agli standard di prestazioni di appena alcuni mesi fa, quando il reparto di Ortopedia di Tarquinia rappresentava un’eccellenza della sanità viterbese. Ci siamo spiegati, così, lo scarso pubblico presente alla seduta del consiglio dopo la massiccia manifestazione di pochi giorni fa : i cittadini non hanno più fiducia in questo modo di fare politica e preferiscono la mobilitazione, per questo noi comunisti eravamo in piazza sabato a Tarquinia.”.