Consorzio di Bonfica, votata la sospensione dei rinnovi delle carica: l’attacco di Torresi

risezionamento-canale-2(f.e.) Il Consiglio di amministrazione del Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca ha deliberato la sua fine. A spiegarne i motivi il consigliere Augusto Torresi. “Con l’adozione della delibera 270 la maggioranza del cda ha deciso di sospendere le procedure per il rinnovo delle cariche amministrative, di fatto, sancendo la fine dell’esistenza del Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca. I consorziati comunque hanno la facoltà di fare opposizione alla delibera nei termini previsti dallo statuto. La maggioranza del cda dell’ente ha deciso di non impugnare la legge di riforma dei Consorzi di Bonifica decisa dal Consiglio Regionale del Lazio e di fatto ha dato seguito alle richieste dei vertici delle tre associazioni di categoria agricola che si sono apertamente schierate a favore delle legge di riforma”.

Torresi critica aspramente il modo di procedere. “Come era già successo per la vicenda dell’idroelettrico di fronte alla cartiera, anche per la riforma dei consorzi, la maggioranza del cda del consorzio ha deciso senza informare e senza sentire il parere dei consorziati. Personalmente non condivido questo modo di amministrare. Come ho già avuto modo di dire, io penso, che la fusione del Consorzio della Maremma Etrusca con i consorzi di Pratica di Mare e del Tevere Agro Romano non potrà che avere conseguenze negative per i consorziati del nostro territorio. A mio parere la fusione dei tre enti porterà benefici solo a chi ricoprirà il ruolo di direttore del nuovo ente, invece per i consorziati prevedo l’aumento dei ruoli e la diminuzione dei servizi. Anche in questa vicenda mi lasciano perplesso i comportamenti del Presidente Fava che nonostante avesse affermato la volontà di contrastare la legge di riforma degli enti e di non voler cedere alle richieste delle tre associazioni di categoria, ha poi sottoposto all’approvazione del cda la delibera”.

Torresi torna sull’idroelettrico. “Se per quanto riguarda le conseguenze della riforma dei consorzi al momento si possono formulare solo delle ipotesi, invece per la vicenda che riguarda l’idroelettrico alla cartiera i consorziati stanno già pagando le spese delle controversie legali insorte in seguito alla scelta di concedere a un soggetto privato la possibilità di sfruttare a fini idroelettrici la condotta adduttrice , al momento solo per la costituzione nei giudizi proposti da ditte concorrenti da quella scelta dal consorzio l’ente sta spendendo oltre 60mila euro ed è prevedibile che cifre analoghe stiano spendendo il comune la provincia e la regione anch’essi coinvolti nei giudizi. La collettività paga i costi delle conseguenze delle decisioni di chi amministra. Mi piacerebbe finalmente sapere cosa pensano i tre presidenti delle locali associazione di categoria agricola, e i politici locali, pertanto mi domando stanno in silenzio perché sono favorevoli e condividono la scelta della maggioranza del cda del consorzio o stanno in silenzio perché temono di contrariare alcuni poteri forti?”.