Domenica 17 novembre la giornata di apertura straordinaria delle Dimore storiche: ecco i luoghi visitabili nella Tuscia

Villa Bruschi Falgari tarquinia

Dopo il successo dell’ultima edizione, domenica 17 novembre 2019 torna l’appuntamento della Regione Lazio con la Giornata di apertura straordinaria delle Dimore storiche per offrire a tutti l’opportunità di visitare gratuitamente l’immenso patrimonio di dimore, ville, parchi e giardini storici del territorio, decine di luoghi di grande fascino e incanto che arricchiscono tutte le province del Lazio.

Con la Rete delle Dimore storiche, la Regione Lazio ha avviato un grande progetto di valorizzazione dello straordinario patrimonio storico, paesaggistico e architettonico dei propri territori per costruire e sviluppare un nuovo modello di turismo sostenibile e competitivo. Dal 2017, anno della sua nascita, la Rete continua ad allargarsi: ad oggi sono 137 i siti coinvolti tra castelli e complessi architettonici, monasteri, chiese e conventi, palazzi e dimore storiche, parchi e casali. Luoghi straordinari, capolavori dell’arte e dell’architettura spesso poco conosciuti dal pubblico.

“Un patrimonio di bellezza che la Regione Lazio sostiene non soltanto grazie allo stanziamento di importanti risorse per opere di recupero e manutenzione, ma anche attraverso progetti di promozione come le Giornate di apertura straordinaria delle Dimore Storiche, iniziativa che ha riscontrato sin da subito il favore del pubblico, facendo registrare nel corso dell’ultima apertura straordinaria, dal 25 al 28 aprile, ben 40.000 visitatori. Domenica 17 novembre sarà possibile visitare gratuitamente 70 siti nelle 5 province del Lazio, una ricchezza immensa a disposizione di cittadini e turisti”, spiega il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

L’iniziativa è realizzata con il supporto di Lazio Innova e la collaborazione di I.R.Vi.T. – Istituto Regionale Ville Tuscolane, l’Associazione Dimore Storiche Italiane e l’Associazione Parchi e Giardini d’Italia.

L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti ma orari e modalità di visita sono differenti.


Hanno aderito:

Acquapendente: Bosco monumentale del Sasseto e Giardino Cahen d’Anvers
Il Bosco del Sasseto è un luogo dove un insieme di felici condizioni ha consentito nei secoli lo sviluppo di uno stupefacente bosco monumentale, esempio unico di bosco mesofilo di latifoglie secolari e scrigno di biodiversità, con oltre 20 specie arboree e una ricca flora e fauna con elementi rari nel Lazio. Il Bosco è un unicum con il giardino storico “Cahen d’Anvers” del Castello di Torre Alfina.

Antica Città di Castro
L’insediamento, al momento della costituzione del Ducato di Castro (1537) e prima di diventarne capitale, era un piccolo villaggio, povero e in gran parte abbandonato. I Farnese decisero di trasformarlo per renderlo degno del rango di capitale del ducato e simbolo della loro potenza e del loro prestigio. Il compito di questa trasformazione venne affidato, in gran parte, all’architetto Antonio da Sangallo il Giovane. La ricostruzione riguardò la città in tutti i suoi aspetti, dalle mura difensive agli edifici pubblici, dai palazzi gentilizi alle case e alle strade, trasformando l’insediamento in un perfetto esempio di arte e architettura rinascimentale, dove si trasferirono – per entrare nelle grazie della potente casata e del Papa Paolo III Farnese – molti nobili che rivaleggiarono tra loro nella realizzazione di palazzi signorili, facendo di Castro quella che oggi definiremmo una città alla moda. Molti dei visitatori della città, tra cui lo storico e letterato Annibal Caro, rimasero colpiti dalla sua bellezza. Perché nel 1649 le truppe pontificie di Innocenzo X Pamphilj, la cui famiglia era alleata dei Barberini e nemica dei Farnese, assediarono la città, la saccheggiarono, la rasero al suolo e deportarono i suoi abitanti. E oggi le rovine sono ricoperte da un bosco.

Canepina:  Ex Chiesa di San Sebastiano
Il Complesso si trova all’ingresso della Porta ovest, una delle tre porte di accesso al paese di Canepina. In origine chiesa extra moenia, la struttura fu costruita nel XVI secolo e dedicata a San Sebastiano in occasione del giubileo del 1625 (iscrizione riportata sull’architrave della porta centrale della Chiesa). Venne successivamente restaurata nel 1741, secondo quanto riportato nell’iscrizione posta sotto il timpano della facciata. Si tratta di un grande ambiente costituito dalla navata della ex Chiesa e da piccoli locali ricavati nell’ex sacrestia. La facciata, recentemente restaurata, ha mantenuto inalterata la partizione, le modanature, le lesene e le nicchie. Recuperata e restaurata anche la struttura portante del tetto a capriata. Successivamente sconsacrata, e? stata adibita a vari usi fino alla recente acquisizione da parte del Comune per essere trasformata in Teatro Comunale.

Gradoli: Palazzo Farnese
Nel 1517 il cardinale Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III, incarica Antonio da Sangallo il Giovane della progettazione del Palazzo che sorge isolato e incombente sul centro storico di Gradoli. Il modello tipologico della dimora signorile rinascimentale trova nel Palazzo Farnese la sua più tradizionale e completa espressione nell’articolazione architettonica e nel complesso decorativo incentrato sulla decorazione dipinta murale, opera di collaboratori di Raffaello che hanno tratto i temi iconografici da incisioni realizzate dai più importanti artisti dell’epoca (Marcantonio Raimondi, Agostino Veneziano, Giovan Battista Palumba). E’ sede del Museo del costume farnesiano

Latera: Palazzo Farnese
Il Palazzo Farnese, chiamato anche “La Rocca”, fa parte del complesso edilizio comprendente anche la Chiesa di S. Clemente, il campanile e la sacrestia e parte degli ex uffici comunali e occupa la sommità della collina coperta dall’abitato di Latera. Il complesso è frutto di una serie di aggiunte e trasformazioni di un’antica rocca, attribuibile alla metà del XIV secolo.

Montefiascone: Rocca dei Papi
Dalla sua Torre del Pellegrino è possibile spingere lo sguardo a 360 gradi e con il binocolo vedere Toscana, Umbria, Lazio e Abruzzo. Siamo sul colle più alto dei monti Vulsini, sponda sud-orientale del lago di Bolsena, da cui è possibile dominare il territorio viterbese. Un luogo strategico che risulta insediato fin da tempi antichissimi e che tra X e XI secolo contava sul borgo di San Flaviano e su un piccolo complesso, dominato dalla torre di avvistamento in muratura. Ma è con Papa Clemente III (1187-1191) e soprattutto con Innocenzo III (1198-1216) che la Rocca assume una solida struttura difensiva e residenziale, subendo lavori di ampliamento e di fortificazione secondo l’architettura militare del tempo, a pianta trapezoidale con 4 torri angolari.

Montefiascone: Palazzo Scoppola Iacopini
Nel 1589 un’osteria, detta della Scala, venne unita dal vescovo Bentivoglio, ai beni del capitolo della Cattedrale. Tra il 1669 e il 1670 fu ristrutturata e ampliata con una dependance opera di alcune delle maestranze coinvolte poi nella costruzione della cupola di S. Margherita. Questo permette di identificare con certezza il complesso nei due fabbricati posti in via Dante Alighieri, uno dei quali, il più grande e antico, è oggi proprietà della famiglia Scoppola Iacopini. Il Palazzo era sin dalla prima metà del XVII secolo una nota stazione di posta per chi viaggiava lungo la via Cassia ed è composto da due strutture, una adibita a magazzini e cantina e l’abitazione vera e propria.

Oriolo Romano: Parco Villa Altieri
Il Parco di Villa Altieri è un giardino che completa la connotazione di villa patrizia della dimora signorile dell’omonimo Palazzo, secondo i canoni stilistici del XVI secolo. La residenza sarebbe infatti inconcepibile senza il suo “ingresso verde”, a significare l’artificio dell’uomo che supera la natura stessa. Villa e Palazzo costituiscono dunque un unicum paesaggistico, tipica espressione del manierismo cinquecentesco. Rimarchevole il valore naturalistico e storico-culturale del parco, perimetrato dalla cinta muraria in tufo e caratterizzato all’interno dalla maestosa alberatura ad alto fusto. Interessante il percorso che si snoda lungo viali alberati, alle cui intersezioni si incontrano un’ampia fontana circolare in pietra, la Casina di Caccia risalente al XVIII secolo, che funge da quinta prospettica lungo il viale principale detto appunto della Prospettiva e i resti di un giardino all’italiana.

Proceno: Il Castello
Nella Tuscia, sulla via Francigena, sorge il Castello o Rocca di Proceno, un articolato sistema di fortificazioni creato nel XII secolo a scopo di difesa. È una torre a pianta quadrata che si erge sulla parte sommitale dell’antico borgo di Proceno, dominando l’intera vallata e il territorio circostante. Le sue possenti mura sorgono su uno sperone di roccia vulcanica, visibile in alcuni tratti, che scende a scarpata per diversi metri. Dalla merlatura sommitale, il visitatore gode di una vista a 360 gradi.

Sutri: Villa Savorelli
Villa Savorelli (XV- XVIII secolo) e? la testimonianza di secoli di storia che – dal Rinascimento passando per il Barocco e fino all’Eta? Romantica – hanno plasmato architettura e natura in un insieme suggestivo tra i piu? rilevanti tra le ville storiche della Tuscia viterbese. Costituita su 3 piani, a pianta quadrata, attualmente e? predisposta per accogliere eventi e ospita la sede del Parco Regionale.

Tarquinia: Villa Bruschi-Falgari
Il complesso architettonico – che comprende la Villa, la Cappella gentilizia e l’edificio rustico – venne eretto per volere dei conti Bruschi-Falgari su una delle tante loro proprieta? ubicate sul territorio della citta?, in una fresca e accogliente dove nasce una delle piu? antiche e importanti sorgenti della Tarquinia medievale, la Fonte dei Giardini o dell’lsaro. La Villa o “casino”, di pregiatissimo stile classicheggiante fu progettata dall’architetto Virginio Vespignani nel 1860 circa e venne ad aggiungersi a un precedente edificio rustico e alla Cappella gentilizia adiacente.

Valentano: Palazzo Comunale
Il primo impianto del Palazzo Comunale di Valentano risale al 1552 circa ed era formato da un porticato inferiore e dal primo piano. Nei primi anni del 1700 fu innalzato il secondo piano per ospitare gli Uffici Giudiziari spostati a Valentano dopo la distruzione di Castro. Fino a qualche anno fa questo piano era occupato dagli uffici del Giudice di Pace, ora, dopo anni di chiusura, si sta procedendo con il restauro della sala delle udienze e la sistemazione delle altre stanze.

Valentano, Chiesa di Santa Croce
La chiesa di Santa Croce è situata extra moenia , ossia fuori dalle mura che racchiudono il centro storico. La struttura odierna è la risultanza della trasformazione dell’antico sacello di Santa Maria dei Battenti, eretta presumibilmente nel XV secolo. Il cambio del titolo è sicuramente da collegare al nome della Confraternita del Gonfalone di Santa Croce. L’ampliamento e il restauro della piccola cappella risalgono alla metà del XVII secolo. All’interno della chiesa, sopra l’altare maggiore, si trova un affresco di scuola umbro-senese risalente alla metà del secolo XV, dove sono raffigurati la Madonna con Bambino con ai lati due angeli e, ai piedi, due battenti o flagellanti. All’interno della chiesa erano presenti due altri altari, quello della Vergine del Carmelo e l’altro di Sant’Agostino. Al posto del primo oggi si trova l’altare dedicato ai caduti valentanesi di tutte le guerre, nel secondo è stato posto il quadro della Madonna dei sette dolori.

Vignanello: Castello Ruspoli
Il Castello Ruspoli si trova in prossimita? di Piazza della Repubblica di Vignanello, in una posizione di rilievo all’estremita? del paese. La pianta e? a base quasi quadrata, con 4 torrioni angolari caratterizzati da un muro a scarpa ad angoli dritti. L’edificio e? perimetrato da un fossato. Il giardino all’italiana, di impianto rinascimentale, fronteggia dalla parte orientale e riprende con le sue dimensioni il fortificato del palazzo Ruspoli al quale e? collegato attraverso un ponte levatoio. Il giardino, realizzato inizialmente su terreno di riporto, presenta siepi miste di alloro e timo con vasi ornamentali di limoni e aranci. In totale e? suddiviso in 4 riquadri che rispettano il disegno originario.

Vignanello – Commenda dei Cavalieri di Malta
La realizzazione iniziale della Commenda dei Cavalieri dell’Ordine di Malta è precedente al XIII secolo: gli ultimi studi realizzati dalla Facoltà di Architettura dell’Università di Roma “La Sapienza” indicano, infatti, come data di fondazione il 1212, altri studi attestano invece che sia la chiesa più antica della Tuscia. La Commenda, denominata di Santa Maria di Centignano, fu molto opulenta al tempo in cui i Cavalieri di Malta avevano la loro sede nella Rocca di Viterbo, che era stata loro concessa da Papa Clemente VII nel 1523. Alla guida della Commenda si sono succeduti nei secoli nomi prestigiosi di cavalieri ospitalieri appartenenti a importanti famiglie nobili italiane, ciascuno di loro chiamato a migliorare la commenda. Annessa alla dimora, si trova un’antica Chiesa che affaccia direttamente sul cortile, Chiesa intatta nel suo splendore, e ancora utilizzata per le celebrazioni private dei Principi d’Aquino di Caramanico

Viterbo: Pratogiardino
Le prime notizie riguardanti Prato Giardino risalgono al XIV secolo, quando all’area venne dato l’appellativo di giardino connesso alla Rocca, realizzata dal cardinale Egidio Albornoz, incaricato dal Papa di “riconquistare” il Lazio e l’Umbria per preparare il rientro a Roma della Corte pontificia dopo la cattivita? di Avignone. Tra i proprietari, nel 1451 la famiglia Monaldeschi e, nel 1459, la famiglia Gatti. Dal 1847 il parco e? passato in enfiteusi perpetua al Comune di Viterbo, che nel 1855 ha aperto Prato Giardino al pubblico, realizzando anche i viali perimetrati da lecci e una grande area centrale circondata da platani. Recentemente il giardino e? stato oggetto di lavori di recupero mentre il progetto di riqualificazione generale, gia? predisposto, attende le necessarie coperture finanziarie.

Info per gli orari: http://www.retedimorestorichelazio.it/