Si è spenta nelle scorse ore Maria Bonghi Jovino, etruscologa di fama internazionale, nata a Napoli nel 1931. Allieva di Massimo Pallottino, fondatore della moderna etruscologia, ha dedicato l’intera carriera allo studio delle culture dell’Italia preromana, con particolare attenzione al mondo etrusco e campano. I suoi contributi scientifici hanno riguardato i processi di trasformazione culturale, i sistemi costruttivi e decorativi, l’artigianato e le produzioni fittili, con ricerche condotte in numerosi centri di rilievo come Pompei, Capua, Vico Equense e Tarquinia.
Il contributo decisivo agli studi su Tarquinia
Profondamente legata a Tarquinia, Maria Bonghi Jovino ha svolto importanti scavi e ricerche nell’abitato etrusco, riportando alla luce sulla Civita uno straordinario complesso sacro, tra le scoperte più significative degli ultimi decenni. È stata direttrice della collana scientifica “Tarchna”, dedicata proprio alla città etrusca, contribuendo in modo determinante alla valorizzazione e alla diffusione degli studi sul sito. Il suo lavoro ha rappresentato un punto di riferimento per generazioni di studiosi e ha rafforzato il ruolo di Tarquinia nel panorama dell’archeologia etrusca.
Incarichi accademici e legame con la comunità locale
Già professoressa ordinaria di Etruscologia e Archeologia Italica all’Università degli Studi di Milano, Maria Bonghi Jovino è stata membro dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici, dell’Istituto Archeologico Germanico, del comitato scientifico della Fondazione Museo Faina di Orvieto e socio dell’Accademia Pontaniana di Napoli. Negli anni della versione cartacea, ha collaborato anche con L’Extra, firmando contributi che testimoniavano il suo forte legame con la città.
La redazione di lextra.news si unisce al cordoglio della famiglia, degli amici e della comunità scientifica per la scomparsa di una studiosa che ha lasciato un segno profondo nella conoscenza e nella tutela del patrimonio archeologico italiano.
