ECCELLENZA: Ostiamare – Corneto 2 – 0

di Attilio Rosati

Non è certo da una trasferta fuori casa contro la prima in classifica che poteva partire la “resurrezione” degli etruschi, tanto più che Mister Caputo era in grado di schierare la migliore falange, con i vari Toscano, Piro, Alfonsi, in grande spolvero. La Corneto invece soffriva, come spesso è accaduto quest’anno, assenze di vitale importanza quali Spirito, Giorgi, Panunzi.

Nonostante questo, la gara è stata giocata all’insegna dell’umiltà e dell’impegno, che come prevedibile non sono bastati.

Dopo dieci minuti di studio e impostazione di azioni offensive, gli ostiensi trovano le misure giuste: incursione sulla fascia di Chiodi, cross velenoso, deviazione in rete di Piro con un tiro al volo imprendibile. 1 a 0.

Reazione cauta dei ragazzi di Mister Granato, sopratutto perché l’Ostiamare sulle ali dell’entusiasmo tenta di chiudere il match, prima con Alfonsi che al 18’ minuto imbeccato da Metta, per poco non da un altro dispiacere a Casali e poi con Toscano che incorna il pallone verso la rete etrusca e sbaglia di poco il bersaglio. Grande sofferenza della difesa etrusca che regge botta arginando con attenzione le folate offensive dei padroni di casa.

La seconda parte della gara sembra una fotocopia della prima: i capolista che attaccano e la Corneto argina la veemenza avversaria con efficacia ed impegno. Un bel contropiede al 6’ minuto, con Elisei che lancia Tamalio verso la porta di Barrago e con il tiro dell’attaccante che si invola di poco sopra la traversa.

Nonostante la supremazia territoriale dell’Ostiamare, la rete della sicurezza è del tutto fortunosa. Siamo al 25’ minuto: su calcio d’angolo Alfonsi disegna una traiettoria che non potrebbe essere ordita senza la complicità del vento o di chissà quale altra diavoleria meteorologica e segna direttamente il gol del 2 a 0.

Inutile anche se costante la reazione degli ospiti che avrebbero meritato di segnare sul finale di gara con un bel diagonale scagliato da Codoni dal limite dell’area.

Non fa niente. Ci può stare, ma da adesso alla fine del campionato ci sono sei finali da giocare e da vincere. A qualsiasi costo.