Facciamo il punto. O almeno proviamoci

di Stefano Tienforti

L’accelerazione era scontata: tra un mese e poco più, l’ufficio elettorale di piazza Matteotti sarà lo scenario della presentazione delle liste, primo atto ufficiale delle Comunali 2012. Per forza, in questi giorni, le forze politiche devono provvedere alla stretta decisiva, e la frequenza di riunioni, incontri, telefonate ed appuntamenti è conseguenza diretta della necessità di chiudere il cerchio (anzi i cerchi) di alleanze e candidature.

Qualche tassello, a dire il vero, è già al suo posto. Oltre a Mazzola – che, risolti ad inizio autunno i mal di pancia interni al Pd ed acquisito in pieno inverno l’appoggio del suo attuale vicesindaco Bacciardi, si sta impegnando da qualche settimana a “rifinire” i nomi delle quattro o cinque liste che lo appoggeranno, tra cui appariranno, parole sue, almeno cinque nomi di persone legate al centrodestra – negli ultimi giorni sono arrivate a conferma le proposte delle due liste civiche “Per il bene di Tarquinia” e “Spazio Aperto”, anche se su quest’ultima s’è già sollevata, anche nei commenti di questo portale, la polemica per la presunta, possibile presenza, al suo interno, di uomini vicini a Sel, primo tra tutti Giovanni Leoni. È data, inoltre, come pressoché certa la presentazione di una lista della Fiamma Tricolore, il cui candidato sindaco dovrebbe essere Marco Calisti.

I veri nodi da sciogliere, insomma, riguardano Terzo polo e centrodestra, ammesso che alla fine, le due realtà non finiscano per diventare una sola. È qui che, vuoi per l’“effetto Sgarbi” (ma piuttosto, l’ipotesi è davvero tramontata? Eppure pare ci siano attuali consiglieri che stanno facendo carte false per non vedere naufragare l’idea della candidatura di un personaggio di grande notorietà, ndr), vuoi per spontanea consapevolezza, la necessaria fretta di cui sopra sta spingendo i protagonisti a forzature che, con tutta probabilità, risulteranno decisive nella definizione degli schieramenti.

Nel Pdl, come detto più volte, manca l’unione: nonostante il ritiro di alcune autocandidature e la presa di posizione di Cristiano Minniti – che nelle ultime settimane ha trovato alcuni alleati all’interno del partito –, non tutti paiono disposti a seguire l’ex assessore, ora consigliere di minoranza. E poco c’entrano i colloqui con Mazzola, cercati o casuali che siano: sono veti incrociati, antipatie, mire e sfiducia  a minare alla base la coesione nel partito. Oltre ad alcuni pezzi del puzzle difficili da far collimare, almeno in teoria: se, come accade da anni, Minniti spinge per la realizzazione del porto turistico, riuscirà a trovare l’appoggio di altri pidiellini che, invece, quel progetto l’han sempre osteggiato?

Alla fine, tra i litiganti, qualcuno scappa. E lo fa verso una sponda che, ad oggi, pare dare maggiore certezza: quella di Alfio Meraviglia, la cui candidatura a sindaco abbandona progressivamente i contorni dell’ipotesi per guadagnare quelli della realtà. Ad appoggiarlo, oltre a quel Terzo polo di cui da un mese s’è annunciata la formazione, anche transfughi del Pdl. Nell’attesa di capire se, da questa situazione, scaturirà un accordo comune o ognuno correrà per sé, nella speranza del ballottaggio. Così come va decifrato l’atteggiamento dei vari Guarisco, Pelucco e Serafini: faranno una lista propria o si inseriranno in quelle “preconfezionate” a sostegno del candidato sindaco?

Certo è che, nella formazione di liste ed alleanze, mai come stavolta paiono incidere antipatie personali, interessi, faide, ritorsioni e dispetti: i contorni dell’idea politica più che sfumati appaiono latitanti e dei programmi nessuno pare intenzionato a parlare. Con questo clima, ne vedremo delle brutte (l’espressione “belle”, concedetemelo, non ci stava proprio, ndr): anche perché, con circa 200 candidati tra le varie liste, saranno accesissime sia la corsa alla sedia consiliare, sia quella per evitare la brusca figuraccia.