Fermatevi che io scendo: quella vecchia barzelletta della lotta all’evasione fiscale

di Attilio Rosati

Di grande attualità, l'”annunciazione” del premier Conte sull’apertura di un nuovo fronte di combattimento all’evasione fiscale. Non v’è premier che sia salito alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, negli ultimi venti anni, che non abbia pronunciato solenni propositi di combattere la terribile piaga (Berlusconi a parte; lui disse che evadere le tasse è un atto di legittima difesa, perché sono troppo salate). Risultato: 275 miliardi di euro di evasione, corrispondente al 18% del Pil, ai quali devono però essere aggiunti i circa 200 miliardi provenienti dall’economia criminale (dati del Ministero dell’Economia – Rapporto sull’evasione fiscale).

Un cancro che ci vede, tanto per cambiare, maglia nera d’Europa. Adesso risolve tutto Conte! Ha fatto una bella pensata: premiare con una specie di “sconto”, i cittadini che pretendono il pagamento con carta di credito, dell’idraulico e dell’elettricista che vengono a casa a ripararvi il flessibile o la presa. Le banche, contente come una pasqua, viste le commissioni che andranno a incassare, ma, siamo sicuri che 275 milioni di euro di evasione si recuperino cosi? Non vi pare un po’ strano?

Infatti, le piaghe dell’emorragia fiscale di questo paese, sono ben altre. Prima di tutto, l’evasione totale, rappresentata da quell’esercito di paraculi che sono riusciti a rimanere del tutto anonimi al fisco e se la ridono dalla plancia del loro yacht e in secondo luogo l’elusione; un esercito di commercialisti d’assalto (il mio no, tranquillo Fra’) spulciano la miriade di leggi tributarie per cavare dalle loro pieghe, macchiavelli, espedienti, strategie, strattagemmi, trucchi, astuzie, accorgimenti, malizie e pensate, per fottere lo Stato e, in definitiva, tutti noi. Ma di questo non parla mai nessuno.

Si preferisce far credere che 275 miliardi di buco nelle tasse siano colpa dell’idraulico. Il perché è presto spiegato: dietro quei commercialisti ci stanno le grandi multinazionali, i grandi gruppi, le grandi famiglie. Tutti quei parassiti con il crisma dell’intoccabilità che hanno portato l’Italia alla rovina. E che ancora oggi sono i veri padroni del vapore. Per fingere di combatterli la politica si è inventata di tutto. Vi ricordate il “grande fratello fiscale”? Il grande occhio che doveva vigilare sui movimenti di denaro? Sui conti? Sugli acquisti di lusso? Bhe, ci hanno sputato dentro. Ma è tutto finito, ormai, tranquilli; adesso ci pensa Conte.