Impianti sportivi, Bacciardi: “Il ritiro del regolamento è un atto di buon senso, ma ora si ripensi alla delega allo sport”

Renato Bacciardi
Renato Bacciardi

Riceviamo dal consigliere comunale di Tarquinia Renato Bacciardi e pubblichiamo

Ritirare il regolamento sugli impianti sportivi è stato un atto di buon senso. Il Consiglio Comunale ha agito in maniera libera e indipendente, come dovrebbe sempre accadere e questo è un bene. Il dialogo si costruisce nei fatti: parte della maggioranza lo ha compreso e ora possiamo lavorare tutti insieme per costruire un regolamento più giusto e soprattutto condiviso.

Non capivamo la fretta di un’approvazione che oggettivamente, come si è dimostrato, era una forzatura, e sinceramente anche la difesa a oltranza dell’assessore Sandro Celli ci è sembrata stonata in un clima nel quale le perplessità erano più delle certezze.

“Non vogliamo leggerci un segnale politico”

Non vogliamo leggere in quanto accaduto un segnale “politico” interno alla maggioranza ma una presa di posizione sul modo e anche sul contenuto di un provvedimento che indirettamente riguarda centinaia di famiglie e tutte le associazioni sportive che lo ribadiamo debbono essere coinvolte preliminarmente.

Questo lo dovrebbe fare l’assessore competente, perché è l’assessore di tutti gli Sport, e non ce ne deve essere uno più uguale degli altri, per questo ci spaventa quanto detto dal medesimo in merito allo stato degli impianti sportivi della nostra cittadina soprattutto laddove l’amministrazione non partecipa a bandi specifici che servono proprio rimodernare e rigenerare impianti sportivi pubblici.

L’ipotesi di riallocare la delega allo sport

Ci domandiamo se forse non è il caso di riallocare la delega allo sport, anche per discontinuità con un passato non troppo lontano, in cui per dieci anni l’assessore ha ricoperto il medesimo incarico e la situazione attuale degli impianti è sotto gli occhi di tutti.

La carenza degli impianti sportivi non deve sfociare nella concorrenza tra le associazioni sportive, il parametro di scelta non può essere chi ha più risorse economiche vince.

Conosciamo le riforme normative, non abbiamo bisogno di professori che le spieghino, ma allo stesso tempo il regolamento deve avere quale perno le capacità, l’esperienza, le competenze che possono mettere in campo le associazioni sportive, e anche la loro storia, perché non vogliamo che nascano associazioni di scopo il cui unico fine divenga la gestione degli impianti.