La Ceme chiude e licenzia a Carugate. Rischi occupazionali anche per Tarquinia?

“La Ceme, azienda con sedi a Carugate (Mi), Trivolzio (Pv) e Tarquinia (Vt), ha aperto la procedura di licenziamento per 97 lavoratrici e lavoratori di Carugate con la conseguente chiusura del sito produttivo”, ne dà notizia, tramite una nota, la FIOM – Cgil Civitavecchia Roma nord Viterbo”.

“Negli incontri di questi mesi – prosegue il comunicato – con le rappresentanze sindacali non si era mai parlato di esuberi, né tanto meno di chiusura di un sito produttivo in cui finora si è lavorato anche in regime di straordinario. Una decisione che nasce unicamente dalla volontà di ridurre il costo del lavoro esternalizzando la produzione”.

“Chiediamo alla Direzione della Ceme di ritirare i licenziamenti – conclude la FIOM – Cgil – e di tornare a confrontarsi costruttivamente con le Organizzazioni Sindacali, perchè le scelte industriali devono incidere sulla qualità dei prodotti che si fanno, non sui costi a discapito dei posti di lavoro. Esprimiamo solidarietà alle lavoratrici e lavoratori Ceme di Carugate che si stanno mobilitando per mantenere i posti di lavoro e il sito produttivo. Sosterremo tutte le iniziative necessarie per la tutela dell’occupazione a Carugate e non solo. Le scelte industriali che guardano solo al costo del lavoro mettono a rischio tutti a prescindere dal luogo in cui si lavora”.