
“È stato fantastico. Un’emozione indescrivibile”. Con queste parole, pronunciate con ancora addosso l’entusiasmo di un evento irripetibile, Erika Biagioni ha raccontato i momenti appena vissuti come tedofora della Tregua Olimpica della fiaccola olimpica di Milano-Cortina 2026. Una sensazione che traspare dal suo viso raggiante, dal sorriso che non riesce a trattenere, dall’energia palpabile di chi ha appena vissuto un’esperienza che segnerà per sempre la propria vita.
Il passaggio della fiamma olimpica a Tarquinia, avvenuto ieri pomeriggio, sabato 7 dicembre 2025, ha rappresentato un momento di straordinaria intensità emotiva per l’intera comunità. A cavallo delle 17, con qualche istante di ritardo rispetto al programma, la città etrusca ha accolto la seconda tappa del percorso laziale della torcia olimpica, dopo la partenza del 6 dicembre dallo Stadio dei Marmi “Pietro Mennea” di Roma.
Un percorso tra storia e futuro
Il corteo ha attraversato le arterie principali della città, seguendo un itinerario studiato per valorizzare sia il tessuto urbano che il patrimonio archeologico di Tarquinia. Partendo da Strada Provinciale Porto Clementino, la fiamma ha percorso Via le Rose, Via Giuseppe Volpini, per poi entrare nel centro storico attraverso la Barriera San Giusto. Il passaggio per Piazza Cavour e Corso Vittorio Emanuele ha permesso a centinaia di cittadini di assistere all’evento, prima che il corteo proseguisse verso Piazza Giacomo Matteotti, dove ad attendere la staffetta c’erano il sindaco e alcuni rappresentanti dell’amministrazione, Via di Porta Tarquinia e Via Ripagretta, concludendo il proprio percorso tarquiniese poco oltre la Necropoli dei Monterozzi.
La scelta della Necropoli Etrusca come punto d’arrivo non è stata casuale. Il sito UNESCO del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia (PACT) ha rappresentato la cornice perfetta per un evento che celebra l’incontro tra sport, cultura e storia millenaria. L’iniziativa #domenicalmuseo ha inoltre permesso l’ingresso gratuito al sito archeologico, consentendo a un pubblico ancora più vasto di vivere questo momento storico nel luogo che custodisce 2600 anni di civiltà etrusca.
Un collegamento simbolico particolarmente significativo lega questo passaggio alla Tomba delle Olimpiadi, capolavoro della Necropoli dei Monterozzi attualmente in prestito per una mostra a Milano. Un cerchio che si chiude, unendo il patrimonio archeologico tarquiniese ai Giochi Invernali del 2026.
L’emozione di rappresentare Tarquinia
Erika Biagioni, rappresentante dell’associazione umanitaria Semi di Pace di Tarquinia, è stata uno dei tedofori che hanno avuto l’onore di portare la fiamma olimpica nel tratto cittadino: ognuno di essi ha percorso circa 300 metri, ma per Erika quei metri sono stati un viaggio emozionale di portata ben più ampia.
“Dalla preparazione, dalle indicazioni che ci hanno dato, il viaggio insieme sul bus e l’incitamento con i compagni tedofori alla loro tappa, alla loro tratta, è stato bellissimo”, ha raccontato tarquiniese con evidente commozione. “Quando sono scesa alla mia, al numero 95, è stato emozionantissimo. Mi sentivo anche un po’ spaesata, nonostante fossi qui, a casa, come rappresentante di Tarquinia e dell’associazione Semi di Pace.”
Le parole di Erika restituiscono l’intensità di un momento in cui responsabilità personale e orgoglio comunitario si fondono indissolubilmente. Portare quella fiaccola ha significato rappresentare non solo se stessa, ma un’intera città, un’associazione dedita al volontariato e ai valori di pace e solidarietà, una comunità che in quel momento si è stretta attorno al simbolo olimpico.
“È bellissimo, c’è tanto entusiasmo da parte di tutti e questo segno che questo passaggio è molto sentito”, ha proseguito Erika. “È una festa per tutti: per me, per i nostri collaboratori, i volontari dell’associazione, per tutti i cittadini di Tarquinia e per tutti quelli che credono in questi grandi ideali olimpici.”
Una comunità unita nei valori olimpici
L’entusiasmo percepito da Erika ha trovato riscontro nella partecipazione della cittadinanza. Lungo tutto il percorso e soprattutto nel tratto in cui è stata protagonista sono stati tanti i tarquiniesi giunti per assistere al passaggio della fiamma, trasformando il pomeriggio di sabato in una vera e propria festa collettiva, tra selfie con i tedofori e video per immortalare l’evento.
Il passaggio della fiaccola a Tarquinia si inserisce nel più ampio viaggio della fiamma olimpica attraverso l’Italia. Accesa il 26 novembre 2025 a Olimpia, in Grecia, secondo l’antica tradizione, la torcia sta percorrendo 12.000 chilometri in 63 giorni, toccando 60 città e attraversando tutte le 110 province italiane. Un percorso che culminerà il 6 febbraio 2026 allo Stadio di San Siro di Milano, in occasione della cerimonia di apertura dei XXV Giochi Olimpici Invernali.
Dopo Tarquinia, la fiamma ha proseguito il suo viaggio verso Viterbo, continuando a diffondere il messaggio olimpico attraverso il territorio laziale.
Un ricordo indelebile
“Penso che questa emozione si veda anche dal mio viso, dal mio sorriso”, ha concluso Erika, ancora visibilmente commossa e raggiunta dal presidente di Semi di Pace, Luca Bondi. “Me la porterò dietro per tanto tempo.” Parole che sintetizzano perfettamente il significato di questa giornata per Tarquinia. Non solo un evento sportivo di rilevanza internazionale, ma un momento di orgoglio collettivo, di valorizzazione del patrimonio culturale, di celebrazione dei valori che uniscono le comunità al di là dei confini geografici e temporali.
