La paura e la neve: le difficoltà sui luoghi del sisma. Sacripanti: “Stiamo liberando le strade”

La paura, le difficoltà, la neve: le scosse di terremoto che alle 10.15 e alle 10.25 hanno di nuovo colpito il centro Italia – la prima di magnitudo 5.4 a Capitignano (provincia dell’Aquila), l’altra di 5.3 con epicentro a Montereale, distintamente avvertite anche a Roma e nella provincia di Viterbo – fanno ripiombare le popolazioni nell’incubo.

E a complicare clamorosamente le cose pensa il maltempo, con le fitte nevicate che cadono sulle zone martoriate, dall’agosto scorso, dal terremoto. “Stiamo liberando le strade dalla neve per raggiungere le frazioni – racconta Alessandro Sacripanti, dell’AEOPC, che da Tarquinia ha subito raggiunto prima Saletta poi Accumuli – per riuscire a capire quanti danni la scossa possa avere procurato. Siamo in costante collegamento con la Sala Operativa Regionale e con il vicesindaco di Accumuli, ma la priorità ora è liberare i collegamenti dalla neve, che cade tutt’ora, per permettere ai soccorsi di raggiungere le singole comunità”. Evacuate scuole anche nel viterbese, in particolare nel capoluogo.