La pittrice Daniela P. “Cleo” protagonista alla Biennale di Roma

Riceviamo e pubblichiamo

Da Berlino, passando per gallerie e rassegne internazionali varie, l’artista Daniela P. in “Arte” Cleo continua a regalarci emozionanti presenze espositive. Dopo una selezione avvenuta alla galleria Pilgerzentrum di Roma, Daniela ha preso parte con una sua opera alla XII edizione della Biennale d’Arte internazionale di Roma, tenutasi presso le prestigiose Sale del Bramante a piazza del Popolo, un tempo luogo di lavoro di Michelangelo e Donato Bramante.

Dal 20 al 29 gennaio scorso la Biennale ha ospitato opere di pittura, scultura e fotografia di 120 artisti selezionati su 700 in varie gallerie italiane ed estere. Presente, tra gli altri, la nota attrice N. Caldonazzo e altri artisti di rilievo. Daniela P. Cleo ha proposto ai numerosi visitatori uno dei suoi ultimi lavori: “Il Volo della Fenice – Il Volto della Fenice” (nella foto).

Ideata e realizzata dal Centro Internazionale d’Arte Contemporanea (Ciac), presieduto da Giuseppe Chiovaro. la Biennale è stata realizzata con il patrocinio di Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale, e allestita dall’architetto Erica Tallot. Ad inaugurarla, l’attrice Adriana Russo, presente la nota critica d’arte Mara Ferloni.

Una commissione di esperti sta valutando le opere esposte al fine di sceglierne dodici che faranno successivamente parte di una prestigiosa Collettiva in Campidoglio.

Daniela P. Cleo nasce in Emilia e a seguito degli spostamenti lavorativi del padre, approda a Canino, città natale dei genitori, piccolo paesino in provincia di Viterbo situato vicino al confine con la Toscana. Il paese annovera tra i suoi “Illustri Ospiti” anche Luciano Bonaparte, fratello dell’imperatore Napoleone, nominato Principe di Canino da Papa Pio VII, e ancora “Ospite “ presente grazie alla sua Cappella Gentilizia ubicata all’interno della Collegiata del Paese, opera dello scultore fiorentino Luigi Pampaloni con presenti anche 2 cenotafi dell’Artista Labourer e del Monumento dedicato al piccolo figlio attribuito ad Antonio Canova.

L’approccio di Daniela P. Cleo con l’Arte è a cavallo tra l’adolescenza e la maturità. Dopo l’esperienza lavorativa come restauratrice di materiale lapideo e da scavo etrusco presso la vicina Città etrusca di Vulci, continua a sviluppare il suo “Amore” per il “Bello” e inizia a creare le sue opere a china, eseguite con pennino, tecnica che consente una varietà di Forme Espressive Individuali illimitate, conferendo ad esse Fascino e Personalità, capaci di “Interloquire” con l’Immaginazione trasmettendo Sensualità e Libertà. La troviamo anche all’interno della Compagnia Teatrale Amatoriale di Civitacastellana (VT) gli “Ambiattori”.

Attualmente è passata dal “Restauro di Reperti di Arte Antica”, al “Restauro dell’Integrità delle Persone nelle sue Dimensioni Fisiche ed Emozionali”, presso l’Unità Operativa di Radioterapia dell’Azienda ospedaliera di Roma.

Dice che: “Cogliere le nostre Potenzialità è come Attivare la nostra Ricchezza Interiore nei diversi contesti e nelle esperienze che viviamo… Sviluppandole abbiamo il Potere di cambiare la nostra Vita”.