La storia di Giulia, giovane imprenditrice tarquiniese dei “Colli della Regina”: il suo olio finisce nell’Olimpo di Gambero Rosso e Slow Food

(s.t.) Slow Food e Gambero Rosso buttano ancora gli occhi su Tarquinia, e stavolta non si tratta di ristoranti o pasticcerie. A finire sulle guide meritando le menzioni delle due prestigiose realtà italiane è infatti l’olio prodotto da un’azienda agricola fondata, appena cinque anni fa, da un’imprenditrice under-30 tarquiniese.

Lei si chiama Giulia Orecchio, ha 25 anni e nel 2016, dopo un percorso di formazione da assaggiatrice di olio, ha scelto la strada della produzione di olio di qualità, mettendo in piedi l’azienda agricola “Colli della Regina”. Il tutto, praticamente, da zero o quasi: affittando i terreni e cercando uno spazio per ospitare le cisterne e organizzare un sistema di vendita diretta.

“Ho sempre vissuto in campagna – racconta Giulia – e cinque anni fa ho scelto questa strada, con l’obiettivo di realizzare un prodotto di alta qualità con sole olive aziendali, in un percorso tutto completamente tracciato e seguito, dalla raccolta sino all’imbottigliamento”. Così, oggi, l’azienda conta circa 1.800 piante, alcune secolari, di varietà pregiate quali Frantoio, Leccino o Canino, distribuite equamente tra Tuscania, Monte Romano e Tarquinia. “Un triangolo, tutto compreso nella zona di denominazione protetta della Tuscia, immerso in un’area che ha rappresentato uno dei principali luoghi di origine e sviluppo della civiltà etrusca e in mezzo al quale sorge l’Ara della Regina. Da qui la scelta del nome dell’azienda, ma anche quella di fare realizzare il disegno dell’etichetta, il volto di una divinità etrusca, dall’artista tarquiniese Guido Sileoni”.

“L’olio – spiega Giulia – nasce esclusivamente da olive provenienti da uliveti aziendali, per la scelta di non acquistare olive e raccogliere solo quello che ogni anno producono le piante di proprietà. Questo consente di avere il pieno controllo di tutta la filiera e offrire ai clienti un prodotto completamente tracciabile e genuino. Le olive, inoltre, vengono colte al primo stadio di maturazione, quando sono olive “albae” (dal latino ” olive colte ancora verdi”, da qui il nome dell’olio “Alba”). Questa scelta aziendale, che predilige la qualità penalizzando la quantità, consente di produrre un olio di alta qualità, con una bassa acidità ed un elevato contenuto di polifenoli, potenti antiossidanti naturali, benefici per la salute: un olio di grande pregio, fruttato verde, caratterizzato da un aroma ed un gusto che ricorda il frutto sano e fresco. Per ora Giulia fa riferimento al frantoio di Blera, ma se parla di progetti per il futuro l’idea è chiara: “Aprire un molino, per realizzare una produzione del tutto aziendale”.

Come detto, i due tipi di olio prodotti – il Monocultivar Canino e il Frantoio Leccino Canino Cultivar – hanno di recente ottenuto prestigiosi riconoscimenti. Il primo, infatti, è stato inserito con due Foglie rosse nella categoria “Oli eccellenti” della “Guida agli Oli d’Italia” del Gambero Rosso, oltre a risultare sulla “Guida agli extravergini 2021” di Slow Food con la menzione di “Grande olio”. L’Alba Frantoio Leccino Canino, a sua volta, ha ricevuto due Foglie dal Gambero Rosso nella categoria “Oli molto buoni dalla perfetta armonia”.

Come assaggiarli? O recandosi al punto vendita, in Località Poggio Barone snc (al km 12,700 della SS 1 bis) a Monte Romano, oppure nei punti vendita di Tarquinia che lo distribuiscono (Azienda Borzacchi, Il Cantinone e Centrale Ortofrutticola). Altrimenti, possibilità di consegna a domicilio: ogni informazione, assieme ai contatti, è disponibile sul sito internet dell’azienda o sui social di “Colli della Regina”.