L’altra domenica: può lo sport essere schematizzato?

di Fabrizio Ercolani

4-3-3, 4-4-2, 3-5-2 ma non solo. Schema in fase di possesso, schemi su palla inattiva, schemi in fase difensiva. Può lo sport essere imbrigliato in precisi dettami provati e riprovati durante la settimana? Schema sinonimo di soffocamento della fantasia oppure sinonimo di esaltazione della fantasia?

Uno schema, qualunque esso sia, ha bisogno di regole che siano condivise da tutti gli interpreti, un po’ come succede nella vita. E per far sì che le regole siano condivise c’è bisogno di un obiettivo che sia comune. Se la fantasia è al servizio dell’obiettivo comune allora sì che uno schema può esaltarne in maniera netta e decisa la fantasia. Facciamo degli esempi concreti.

Mondiali del 2006. Italia contro Germania. Calcio d’angolo per l’Italia palla messa ad uscire, respinte e la palla arriva a Pirlo che si trova lì perché è codificato che sia lì. Poi c’è Grosso che attacca la profondità (azione codificata) perché sa che Pirlo pur non vedendolo può far giungere la palla lì. Palla a Pirlo e attacchiamo la profondità: questo l’input. Il resto. Beh lo conosciamo tutti.

Lasciamo il calcio e passiamo al ciclismo. Mondiali di ciclismo sempre del 2008 a Varese. Si gioca in casa, tutti i favori del pronostico sono su Paolo Bettini guardato a vista da tutti gli avversari. L’input di inizio gara è: attacchiamo, rendiamo la corsa dura e proviamo a portare via una fuga ristretta. E così fu. Per tutta la giornata attacchi a ripetizione degli azzurri senza però riuscire a fare la selezione ma a tre chilometri dal traguardo la selezione che si voleva fare non c’era stata. Si arriva a piazza Monte Grappa. Ballan attacca. Gli altri azzurri si mettono a rompere i cambi. Si arriva sin dentro l’ippodromo tra uno sventolio di bandiere tricolori. Il mondiale è azzurro. Ma se gli altri azzurri avessero pensato loro stessi a vincere probabilmente quell’iride non sarebbe mai finita sulla schiena di Ballan.

Tutto questo per dire che la sequenza logica “schema, regola condivisa, obiettivo comune” può esaltare la fantasia. Se però salta uno di questi cardini lo schema diventa una briglia talvolta soffocante. Siete d’accordo? Via alla discussione: commentate su Facebook e YouTube de lextra.news.