L’architetto Renzo Chiovelli all’”Abbazia Festival” ad Abbadia San Salvatore

Riceviamo e pubblichiamo

L’architetto Renzo Chiovelli all’”Abbazia Festival” che si terrà ad Abbadia San Salvatore dal 28 al 30 luglio, nel chiostro dell’Abbazia. La manifestazione culturale denominata “Abbazia San Salvatore tra Fede e Cultura” è dedicata alla memoria di Wilhelm Kurze.

Il prof. dell’Università La Sapienza di Roma Chiovelli relazionerà il 28 luglio alle ore 18.15 su “La rinascita dell’opera quadrata a grandi blocchi e la costruzione della chiesa abbaziale del Santissimo Salvatore al monte Amiata”.Sabato 29 luglio sarà dedicato a “Esperienze di analisi documentale, valorizzazione del patrimonio e narrazione territoriale nei progetti d’archivio”, con interventi di docenti e studiosi delle università di Chieti, Parma e Verona. Mentre la prima giornata, venerdì 28 luglio, è dedicata a “Strutture architettoniche, storia e consacrazione della chiesa abbaziale’, con la presentazione del fac-simile della pergamena relativa alla consacrazione della chiesa abbaziale attuale, risalente al 1036. A chiusura di questa prima giornata, Renzo Chiovelli dell’Università di Roma – Sapienza, illustrerà “La rinascita dell’opera quadrata a grandi blocchi e la costruzione della chiesa abbaziale del Santissimo Salvatore al Monte Amiata”. Un tema strettamente collegato alla presentazione della pergamena della consacrazione del tempio medievale. “L’abbazia del Santissimo Salvatore, a giudicare dalle sue strutture architettoniche, dovette essere ricostruita completamente in occasione della riconsacrazione del 1035. Le apparecchiature murarie in grandi blocchi testimoniano la completa ricostruzione della chiesa abbaziale proprio in questa epoca. – riferisce il prof. Chiovelli – Dell’edificio precedente sono certi solo alcuni blocchi scolpiti che furono reimpiegati nelle murature della cripta. Proprio questa vasta cripta risulta essere una delle più antiche realizzate con la tipologia detta “a sala” o “ad oratorium. Una tipologia che, specie nel secolo successivo, si diffuse in tutta la Tuscia (Acquapendente, Vetralla, Sutri, Nepi, Civita Castellana, ecc.). L’ influenza dell’importanza, anche economica, dell’abbazia di San Salvatore fu ampia in tutta la Tuscia, come testimoniano le presenze di cenobi o di strutture economiche direttamente dipendenti da essa. Come ad esempio la grancia di San Pietro a Latera o un’osteria sulla Francigena nel territorio di Acquapendente”.