Lettere al Direttore: “Bifolco di nome, frustrato di fatto”

Riceviamo e pubblichiamo

Siamo arrivati all’infamia più becera, sottile nella sua perfidia, ma rivoltosa per come la esplica. Più divertito che arrabbiato, dall’anonimo che dalle pagine di questo sito Web si diletta a fare intendere che dietro lo pseudonimo “Bifolco” ci sia il sottoscritto. Se fossi arrabbiato farei contento quel signore che a quanto sembra, tanto impegnato nella vita non è, visto che la sua attività denigratoria è quasi quotidiana.

Straparla, allude, inveisce, provoca al solo scopo di far intendere che dietro quel signore di Bifolco ci sia una persona ben precisa. La cosa strana, magari tanto strana non è, che qualcuno ci casca pure, rendendolo contento del suo vergognoso atteggiamento. Il bello è che non sa e non si rende conto, che la stragrande maggioranza dei frequentatori del sito lo ha “sgamato”, e il suo denigrare è quasi giunto al termine. Va in giro a vantarsi di siffatta meritevole qualità, tipo grande amatore, che non resiste a non fare i nomi delle sue conquiste amorose. Provoca tutto e tutti, con sottili allusioni, con marcato accento agricol-cornetano, ormai quasi scomparso dal lessico tarquiniese. Qualcuno sostiene che questo grande mio estimatore sia il più assiduo frequentatore del sito e sia lo stesso che è solito commentare, sotto altri pseudonimi, le sue mirabolanti gesta politico-amministrative. Vorrei consigliargli di stare attento con questa demonizzazione del sottoscritto, perché potrebbe fare la fine di un altro mio grande amico che mi aveva affibbiato il nome di Memmomen.

La parabola discendente del frustrato Bifolco a detta di molti è imminente e quando la gente conoscerà chi si cela realmente dietro questo fenomeno, ci sarà da ridere e da divertirsi. La sua identificazione non solo porterà la fine del povero Bifolco ma anche quella del suo sciocco, anonimo creatore, che tra un po’ di tempo non saprà più come divertirsi e passare le giornate, lasciando, tra i nostri cittadini, un grigio e fievole ricordo. Forse qualche giornata in campagna, magari tra chi la vita se la guadagna veramente e duramente, le farebbe passare la voglia di esibirsi in queste sue simpatiche, divertenti e allusive guasconate.

Grazie direttore per avermi concesso lo spazio per questa precisazione, e chiedo scusa a chi invece questa situazione faceva comodo per poter dare sfogo, sempre sotto la copertura dell’anonimato, a tutte le manifestazioni d’amore nei miei confronti.

Memmo Ranucci