Lettere al Direttore: “Lettera aperta al Teatro San Marco”

Riceviamo e pubblichiamo

Caro Teatro San Marco (o come ti chiameranno), sono passati ormai più di vent’anni da quando emettesti il primo vagito, in quella culla che fu prima antica chiesa del convento dei frati agostiniani, poi, in epoca moderna, per tutti più semplicemente “il cinema di sotto”.

Da allora, ne hai viste tante : lavori, stop ai lavori, e poi ancora lavori, cambi di ditte, vincoli, controversie legali … Oggi, forse ( ed è bene usare sempre il condizionale quando si parla di te, non fosse altro per scaramanzia…), si dice tu possa essere finalmente pronto ad aprire le tue porte, ed a ricevere quel pubblico che tanto a lungo ha atteso di poterti vedere in tutto il tuo splendore.

Certo, non sarai il “Sistina”, ma per un teatro di provincia, una capienza di 350 posti sarà più che sufficiente. Certo, le dimensioni del palcoscenico, necessariamente limitate dal corpo di fabbrica originale che ti ospita, non consentiranno di accogliere grandi compagnie e grandi produzioni, ma una programmazione mirata, costruita sulle tue esigenze dimensionali, potrà sicuramente soddisfare la tua voglia di metterti in bella mostra, donando così ai cittadini tarquiniesi, che tanto hanno atteso, tutta la magia degli spettacoli che saprai ospitare.

Caro teatro, da cittadino tarquiniese, e da amante dello spettacolo, non mi resta che augurarti buon anno, perchè questo sia veramente l’anno buono per te. Con un solo avvertimento: pretendi di essere gestito con professionalità e competenza. Pretendi di non essere utilizzato come il solito contenitore “polifunzionale”, che serve a tutto ma non serve a niente. E soprattutto pretendi di essere amato, da chi si occuperà di te. Te lo meriti. E lo merita il pubblico che correrà ad applaudirti.

Giancarlo Capitani