Lettere al Direttore: “Quel pezzetto di carta. Il lasciapassare”

Riceviamo da Paolo Fiorentini e pubblichiamo

Negli ultimi tempi con la mente persa nelle nebbie, mia madre rimescolava il suo passato. A volte riferiva di non trovare un pezzetto, quel pezzetto che indicato con le mani sembrava, almeno a me, prendere la forma di un foglio di carta.

Le era accaduto che giovane, poco più che ventenne, avendo imparato a fare le iniezioni era chiamata a prestare aiuto. Nella Tarquinia della guerra occupata dall’Esercito Tedesco una sua cugina era gravemente malata. Per questo motivo le era stato rilasciato un foglio, un pezzetto di carta, un lasciapassare per potersi recare a casa della cugina per farle l’iniezione. Davanti al palazzo comunale c’erano accampati i soldati tedeschi che giorno dopo giorno controllando il foglio sapevano cosa facesse quella ragazza. Più di una volta le chiesero di fare una puntura a qualcuno di quei giovani che si era ammalato. Per paura ma anche per prestare aiuto in caso di bisogno, senza distinzione alcuna, eseguiva la terapia che un ufficiale medico aveva prescritto.

Quella generazione di ragazzi e ragazze stava vivendo da anni la propria gioventù in condizioni di sofferenza e privazioni, portando e sopportando distruzione e morte. Quella stessa generazione ha ricostruito negli anni successivi alla guerra l’Italia e l’Europa, con i limiti che conosciamo, che oggi ci mancano tanto.

Ci mancano quella libertà e quel modo di vita che ci hanno costruito e di cui essi non hanno goduto nei loro anni migliori. Siamo chiamati a grandi sacrifici, speriamo non duraturi, che essi hanno provato per anni. Avendo in mente quale prezzo hanno pagato i nostri genitori e nonni dobbiamo affrontare non un esercito straniero ma un nemico, una pandemia, che ci impone uno sforzo collettivo senza precedenti per noi che fino ad oggi abbiamo goduto degli effetti di 70 anni di pace e di benessere.

Compilerò adesso il mio pezzetto di carta, il mio lasciapassare autocertificato, con cura, con grafia chiara e leggibile e lo metterò accanto al mio sedile di guida. Domattina mi servirà per recarmi al lavoro sperando nel mio piccolo di fare qualcosa di utile per tutti. Ce la faremo tutti insieme con i nostri sacrifici.