Lettere al Direttore: “Tarquinia e l’arsenico nell’acqua”

Riceviamo e pubblichiamo

Ormai da diversi mesi il territorio è alla prese con la questione legata all’arsenico. Si tratta di un problema che riguarda tutti e che non può di certo essere sottovalutato. E vista la delicatezza della situazione, credo anche le autorità competenti sia stiano muovendo per porre definitivamente rimedio alla situazione.

Sul servizio idrico già negli ultimi anni ci sono stati notevoli risultati grazie al buon lavoro svolto dal commissario all’acquedotto Medio-Tirreno Franco Grassi e dai suoi collaboratori. Risultati che hanno raggiunto un costante flusso idrico tanto che, a detta degli uffici tecnici di Tarquinia e di Civitavecchia, ha permesso negli ultimi due anni un approvvigionamento idrico per i cittadini avvenuto senza alcun problema.

Si sta inoltre affrontando in maniera definitiva l’entrata in vigore della normativa europea che prevede di portare il valore dell’arsenico al di sotto dei 10 µg/l, anche se i valori attuali del Medio-Tirreno rare volte già superano tale limite visto che le acque provengono direttamente da sorgenti naturali di ottima qualità.

Un progetto, quello vagliato per abbattere ancor di più i valori dell’arsenico, già pronto ed elaborato dall’architetto Giancarlo Presicci, esperto di problemi riguardanti i bacini idrici, e che ha visto la determinante collaborazione dei sindaci dei Comuni interessati, tra cui il sindaco Mazzola ed gli uffici comunali competenti.

La volontà di risolvere il problema è dunque concreta tra tutti gli addetti ai lavori, in modo che i cittadini, oltre al dovere di pagare l’acqua, abbiano anche il  diritto di averla in quantità e qualità sufficiente.

Federica Cappellacci