

La puntata di oggi, domenica 28 dicembre de L’Arca di Noè, storico programma ambientale di Canale 5, ha dedicato un servizio a Marco Scolastici, imprenditore agricolo originario di Tarquinia, oggi punto di riferimento per un modello di allevamento sostenibile attivo nell’area dei Monti Sibillini, nel territorio di Macereto, nelle Marche.
Il servizio ha raccontato il percorso umano e professionale di Scolastici, che ha scelto di tornare a un’agricoltura legata alle origini familiari, recuperando pratiche tradizionali e razze animali autoctone, in un contesto segnato dal sisma e dallo spopolamento delle aree interne.
Un modello agricolo circolare tra biodiversità e tutela del territorio
L’azienda guidata da Marco Scolastici si fonda su un allevamento estensivo e multifunzionale che coinvolge pecore di razze recuperate, bovini e cavalli autoctoni marchigiani. Gli animali pascolano in modo naturale, senza l’uso di macchinari, contribuendo alla pulizia dei prati e alla cura dell’ecosistema secondo i tempi del terreno.
Un aspetto centrale del progetto è il recupero della lana, per anni considerata uno scarto: oggi viene raccolta anche da altri allevatori locali e inviata a Biella per la lavorazione, trasformandosi in una risorsa economica e ambientale. La presenza contemporanea di più specie animali consente una gestione più equilibrata dei pascoli, favorendo la biodiversità e un utilizzo ciclico e sostenibile delle risorse.
Dal sisma alla rinascita: un’esperienza raccontata anche in un libro
Dopo il terremoto, Scolastici ha vissuto per mesi in una yurta, struttura in feltro adatta alle basse temperature, scelta inizialmente per necessità e poi rivelatasi funzionale al lavoro quotidiano a stretto contatto con gli animali. Un’esperienza che ha segnato profondamente il suo percorso personale e professionale.
L’esperienza di Marco Scolastici è raccontata anche nel suo libro, Una yurta sull’Appennino, un racconto di vita che intreccia memoria, lavoro quotidiano e amore per il paesaggio appenninico. Nel volume l’autore descrive i mesi vissuti nella yurta, le sfide legate al sisma che ha colpito i Monti Sibillini e la scelta di restare.
L’Arca di Noè, programma storico della televisione italiana dedicato alla natura, agli animali e all’ambiente, ha così portato all’attenzione nazionale una realtà che unisce allevamento etico, presidio del paesaggio e nuove prospettive di sviluppo sostenibile, valorizzando anche una storia che parte da Tarquinia e guarda al futuro delle comunità rurali.
