Nell’annus horribilis dell’olivicoltura italiana, a Canino il raccolto supera quello del 2015

Riceviamo e pubblichiamo

In quella che viene, in assoluto, considerata come una delle peggiori stagioni per l’olio extravergine di oliva italiano, la produzione a Canino batte ogni più nefasta previsione, addirittura segnando un incremento record della raccolta che, dai 63.000 quintali del 2015 balza ai 90.000 di quest’anno.

È il dato più eclatante dell’oleificio sociale cooperativo che proprio nel 2016 festeggia il ventennale del riconoscimento della pregiata Dop.

“Merito del meticoloso lavoro dei 1.200 soci conferitori che anche quest’anno, grazie all’attento monitoraggio degli uliveti, hanno incrementato i volumi del raccolto, preservando intatta la qualità del rinomato extravergine” spiega Alberto Frau, direttore della Coldiretti di Viterbo. Il prodotto di eccellenza dell’oleificio sociale arriva dai comuni dell’areale della Dop che sono, oltre Canino, Ischia Di Castro, Tessennano, Arlena e piccole porzioni di territorio di Montalto e Tuscania. Ma il boom dell’agricoltura caninese, che si avvia a chiudere un bilancio annuale particolarmente corposo nei numeri e nel fatturato, comprende anche il comparto ortofrutticolo, segmento produttivo dove un ruolo da protagonista sul territorio lo gioca il Copa, azienda cooperativa che associa 150 produttori. “Canino testimonia la vivacità del settore agricolo che in controtendenza rispetto agli altri settori produttivi del Paese– commenta Mauro Pacifici, presidente della Coldiretti di Viterbo – ha sviluppato nuova economia e generato nuovi posti di lavoro”.

La punta di diamante del settore è il celebre asparago, conosciuto come “mangiatutto” per il suo minimo scarto e la massima resa al consumo. “Un prodotto apprezzato ovunque e molto richiesto dalla grande distribuzione. I nostri asparagi verdi – spiega Ernesto Baglioni, presidente della sezione Coldiretti di Canino – hanno conquistato i buyers alla Fiera di Berlino, dove torneremo anche quest’anno, come anche i compratori internazionali intercettati a Dubai. Oggi è esportato in 13 paesi del Nord Europa e – conclude Baglioni – stiamo lavorando all’apertura di nuovi canali commerciali”.